Cinquanta rifugiati sudanesi morti e 61 dispersi al largo della Libia
La tragedia resa nota dall'Oim, è avvenuta il 14 settembre. In un secondo naufragio sono coinvolte altre 61 persone. Dall'inizio dell'anno oltre 500 migranti hanno perso la vita nel Mediterraneo

Mentre a Lampedusa non si fermano gli sbarchi, dopo una donna morta e un’altra scomparsa di cui si è avuto notizia lunedì, mercoledì a confermare l’ennesima tragedia del mare è stata l’agenzia Onu per le migrazioni. «L’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) è profondamente addolorata per la tragica perdita di vite umane causata dall’incendio di un’imbarcazione con a bordo 75 rifugiati sudanesi al largo delle coste libiche il 14 settembre» scrive la stessa Oim sui social specificando che «almeno 50 persone hanno perso la vita» nella tragedia. In 24 invece si sarebbero salvati. L’agenzia Onu ha riferito di aver fornito cure mediche ai 24 sopravvissuti. «È necessario un intervento urgente per porre fine a simili tragedie in mare», scrive ancora l’Oim.
Il gommone su cui viaggiavano i sudanesi avrebbe preso fuoco al largo di Tobruk, nel Sud della Libia, «mentre navigava verso la Grecia».
Il gommone su cui viaggiavano i sudanesi avrebbe preso fuoco al largo di Tobruk, nel Sud della Libia, «mentre navigava verso la Grecia».
Poche ore dopo, l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, ha comunicato un secondo naufragio, sempre al largo della Libia, con 61 migranti dispersi, per lo più sudanesi. Il naufragio è uno dei due avvenuti nel fine settimana. «L'Unhcr è profondamente addolorato per il secondo tragico incidente avvenuto al largo di Tobruk il 13 settembre, dove un'imbarcazione con a bordo 74 persone, per lo più rifugiati sudanesi, si è capovolta», ha dichiarato l'agenzia su X. «Solo 13 persone sono sopravvissute e decine risultano ancora disperse», ha aggiunto l'Unhcr, in seguito a una precedente segnalazione di almeno 50 persone morte dopo che un altro barcone ha preso fuoco domenica.
Con quest’ultimo naufragio, l’Oim aggiorna anche il tragico bilancio dei morti in mare: sono oltre 500 le persone che hanno perso la vita e altre 420 risultano disperse lungo la rotta del Mediterraneo centrale. I dati sono aggiornati, conferma Oim Libia, dall’inizio dell’anno al 13 settembre. Nello stesso periodo, precisa l’agenzia dell’Onu, i migranti intercettati in mare e riportati in Libia sono stati 17.402, di cui 15.555 uomini, 1.316 donne, 586 minori e 145 di cui non si conoscono i dati di genere.
E proprio ieri si è avuta notizia di un’imbarcazione con49 persone a bordo per la quale ieri era stato lanciato un allarme, «che é stata intercettata da unità della “cosiddetta guardia costiera libica» informa Alarm Phone, segnalando, nel pomeriggio di ieri, «un’imbarcazione con 37 persone migranti a bordo alla deriva nella Sar di Malta. Sono fuggiti dalla Libia - spiega - e il motore del loro piccolo gommone é guasto».
E proprio ieri si è avuta notizia di un’imbarcazione con49 persone a bordo per la quale ieri era stato lanciato un allarme, «che é stata intercettata da unità della “cosiddetta guardia costiera libica» informa Alarm Phone, segnalando, nel pomeriggio di ieri, «un’imbarcazione con 37 persone migranti a bordo alla deriva nella Sar di Malta. Sono fuggiti dalla Libia - spiega - e il motore del loro piccolo gommone é guasto».
Nelle stesse ore é arrivata nel porto di Brindisi la nave della Ong francese Solidaire, con a bordo 65 migranti soccorsi nei giorni scorsi nel mar Mediterraneo. Sono sbarcati anche tre minorenni non accompagnati, ma non si esclude che il numero possa aumentare dopo le procedure di identificazione da parte della Questura. I migranti provengono da Egitto, Eritrea, Pakistan e Bangladesh. Le condizioni sanitarie dei naufraghi, secondo quanto si apprende, sono generalmente buone. La nave Solidaire aveva effettuato l’operazione di salvataggio nel Mediterraneo centrale nei giorni scorsi, segnalando la presenza di diversi naufraghi in difficoltà su un’imbarcazione precaria. Anche Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, ha accolto nelle ultime ore una seconda imbarcazione di Ong: si tratta della nave Louis Michel. L’imbarcazione, finanziata dallo street artist Banksy, ha a bordo 26 migranti fra cui una donna incinta, salvati tutti lungo la rotta del Mediterraneo centrale.
Intanto sono 49.075 i migranti giunti in Italia via mare da gennaio, leggermente in salita rispetto allo stesso periodo di un anno fa (con 44.083 arrivi). Molti meno però rispetto al 2023 quando ci furono, nello stesso lasso di tempo, 129.851 arrivi.
«Il primo anno del nostro governo è stato molto complicato, il 2023. Dal 2024 abbiamo un calo stabile che rispetto a quei numeri fa registrare un meno 60% – ha dichiarato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi – Ne arrivano ancora troppi, secondo il mio punto di vista, considerando anche che, l’ultima tragedia è successa ieri, più persone partono e più persone muoiono e più si alimentano i trafficanti». Oltre a fermare i flussi, tra gli obiettivi del governo c’è anche quello di implementare il sistema dei rimpatri. «Abbiamo avuto una crescita stabile che è andata tra credo il 16/17% l’anno scorso, adesso siamo attestati intorno al 12/14% in più rispetto all’anno precedente; quindi c’è una progressione di crescita, c’è un sistema che stiamo rafforzando che ci lascia intravedere dei segnali positivi dal punto di vista del lavoro che stiamo facendo» ha aggiunto Piantedosi.
«Il primo anno del nostro governo è stato molto complicato, il 2023. Dal 2024 abbiamo un calo stabile che rispetto a quei numeri fa registrare un meno 60% – ha dichiarato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi – Ne arrivano ancora troppi, secondo il mio punto di vista, considerando anche che, l’ultima tragedia è successa ieri, più persone partono e più persone muoiono e più si alimentano i trafficanti». Oltre a fermare i flussi, tra gli obiettivi del governo c’è anche quello di implementare il sistema dei rimpatri. «Abbiamo avuto una crescita stabile che è andata tra credo il 16/17% l’anno scorso, adesso siamo attestati intorno al 12/14% in più rispetto all’anno precedente; quindi c’è una progressione di crescita, c’è un sistema che stiamo rafforzando che ci lascia intravedere dei segnali positivi dal punto di vista del lavoro che stiamo facendo» ha aggiunto Piantedosi.
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