martedì 15 settembre 2020
Ricoverato da venerdì con polmonite grave, con l'aiuto dell'ospedale si è collegato da remoto per non perdere il rientro in classe
Il 16enne in collegamento con la classe ieri 14 settembre

Il 16enne in collegamento con la classe ieri 14 settembre - Ospedale Mauriziano di Torino

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Primo giorno di scuola a dir poco insolito per un ragazzo piemontese. Si è collegato da remoto con la classe, non da casa bensì dalla Terapia intensiva dell'ospedale Mauriziano di Torino dove si trova ricoverato da venerdì sera. La foto diffusa dall'ospedale fa ben sperare per le condizioni del giovane.

Marco, lo chiameremo così, ha 16 anni. Era arrivato in ospedale venerdì mattina. Aveva febbre e respirava a fatica. Una radiografia ha fornito la diagnosi: polmonite bilaterale grave. In un primo momento gli esami del sangue e delle secrezioni polmonari facevano temere che si trattasse di Covid-19, informa il Mauriziano, ma "fortunatamente è stato possibile escludere la malattia e la diagnostica si è indirizzata verso virus e batteri rari".

Le condizioni di Marco erano serie ed è stato necessario "impostare una terapia con alti flussi di ossigeno". Venerdì sera è stato ricoverato nel reparto di Rianimazione, diretto dal dottor Vincenzo Segala. Non è stato intubato ed è stata impostata una terapia che prevede, oltre all'ossigeno, "due diversi antibiotici di uso ospedaliero".

Fra i tanti pensieri che saranno passati nella testa di Marco, quel venerdì sera, ne indoviniamo uno: lunedì riprenderà la scuola, dopo sette mesi, e io non ci sarò. Una scadenza agognata dagli studenti di tutt'Italia, quel 14 settembre. Una data epocale. Una festa.

Ebbene, Marco c'era. A distanza, ma non più quella della Dad (la Didattica a distanza). Grazie al computer fornito dall'ospedale, è entrato in classe dal reparto di Rianimazione e la sua classe è entrata in stanza con lui.

Marco è al quarto anno di un istituto tecnico. Venerdì i medici definivano la sua situazione respiratoria "grave e potenzialmente evolutiva". Lunedì già parlavano di "miglioramento clinico" che "ha permesso di affrontare comunque, anche se in maniera insolita, il primo giorno di scuola". A 16 anni si possono fare grandi cose, come superare una polmonite grave e tornare in gran forma. E testimoniare che la scuola è il primo dei pensieri, il fondamento di quello che verrà.

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