Lavoro in Italia: la disoccupazione cala al 6,3%, ma i salari reali sono al palo
I nuovi numeri Istat sull'occupazione a giugno. Cala sia il numero di persone in cerca di lavoro sia quello degli inattivi, mentre i salari crescono ma restano ancora 9 punti sotto il 2021

Continua la crescita dell'occupazione. A giugno, spiega l'Istat, su base mensile gli occupati sono 16mila in più, ma aumentano anche gli inattivi (+69mila): un dato che va associato al contemporaneo calo dei disoccupati (-71mila).
Il tasso di disoccupazione complessivo scende al 6,3%. Tuttavia, il tasso di occupazione è stabile al 62,9%. L'aumento degli occupati sul mese coinvolge le donne, i dipendenti permanenti, gli autonomi e tutte le classi d'età ma non i 35-49enni, per i quali si registra un calo, così come diminuiscono gli uomini e i dipendenti a termine. Gli uomini e tutti gli under 50 sono anche protagonisti della crescita degli inattivi, che invece diminuisce tra le donne e gli over 50. Tra i 15 e i 64 anni in generale si registra comunque un +0,6% di inattivi.
Sono numeri che segnalano come il mercato del lavoro invecchia. Se si guarda alla variazione congiunturale a giugno si vede un aumento di 9mila giovani lavoratori, di 11mila tra i 25 e i 34 anni e un calo di 54mila unità per coloro che hanno tra i 35 e i 49 anni. Il tutto mentre in contemporanea crescono soprattutto gli occupati over 50: per loro l'aumento di lavoratori a maggio era di 50mila unità. Il tasso di occupazione tra i 50 e i 64 anni sale dunque al 67,2% (+0,7 punti sull'anno), portando a 10 milioni 280mila le persone occupate con oltre 50 anni. Il numero di occupati supera quello di giugno 2024 dell'1,5% e su base annua la crescita di occupazione tocca un +363mila, ma si tratta di un saldo tra un aumento di 603mila unità tra gli over 50 da una parte e dall'altra di un calo di 180mila unità tra coloro che hanno tra i 35 e i 49 anni, una riduzione di 43mila unità per chi è tra i 15 e i 24 anni e di 17mila unità per chi è tra i 25 e i 34 anni. A che categoria appartengono questi lavoratori? Su base annua sono cresciuti di 472mila il numero dei dipendenti permanenti mentre quelli a termine diminuiscono di 299mila. Gli indipendenti salgono invece di 190mila unità.
Per quanto riguarda la disoccupazione registrata dall'Istat, sul mese di giugno la diminuzione più rilevante riguarda i giovani tra i 15 e i 24 anni che, con un calo di 1,4 punti su maggio e di 0,4 punti rispetto allo stesso mese del 2024, scendono al 20,1%. In questa fascia d'età, sottolinea ancora l'Istituto, ci sono al momento almeno 278mila persone in cerca di lavoro, in calo di 23mila sul mese precedente e di 18mila su giugno dell'anno scorso. Tra i 15 e i 24 anni lavorano un milione 106mila persone con un aumento di 9mila unità su maggio e un calo di 43mila unità su giugno 2024.
I dati di oggi, però, fanno il paio con quelli degli ultimi giorni sulla retribuzione. I salari crescono in termini nominali, ma a giugno restano in termini reali ancora di circa il 9% inferiori a quelli del 2021. La retribuzione oraria media nel primo semestre 2025 è cresciuta del 3,5% rispetto allo stesso periodo del 2024, ma il potere d'acquisto è ancora di circa il 9% inferiore a quello di gennaio 2021 a causa della fiammata inflazionistica che si è registrata nel 2022. In Italia insomma si lavora di più, ma si guadagna ancora poco rispetto all'aumentare del costo della vita. Un dato che va letto anche in relazione allo stallo sul rinnovo di alcuni contratti collettivi. Se è vero infatti che a giugno l'indice delle retribuzioni contrattuali ha segnato un aumento dello 0,5% rispetto al mese precedente e del 2,7% rispetto a giugno 2024, dall'altra parte oltre quattro dipendenti su dieci sono in attesa del rinnovo del contratto e quindi del recupero del potere d'acquisto dei loro salari. Alla fine di giugno 2025, sottolinea l'Istat, i 44 contratti collettivi nazionali in vigore per la parte economica riguardano il 56,3% dei dipendenti - circa 7,4 milioni - e corrispondono al 54% del monte retributivo complessivo. A fine giugno 2025, i contratti in attesa di rinnovo sono 31 e coinvolgono circa 5,7 milioni di dipendenti, il 43,7% del totale.
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