La Toscana resta a Giani. Astensione record

Il governatore uscente candidato per il campo largo al 56%, Tomasi al 39%. Il vincitore: sono emozionato. Anche Schlein al quartier generale. Affluenza al 47%
October 13, 2025
La Toscana resta a Giani. Astensione record
Il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani si reca a votare durante le elezioni regionali in Toscana Sesto Fiorentino Firenze 12 Ottobre 2025 ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI
«Sono emozionato. Grazie Toscana». Così Eugenio Giani sui social esulta già per la vittoria alle Regionali. Il campo largo respinge l’assalto del centrodestra in Toscana e può tirare un sospiro di sollievo dopo l’uno-due rimediato nelle Marche e in Calabria. La linea «testardamente unitaria» della leader dem Elly Schlein premia il centrosinistra e tiene gli avversari a distanza: il governatore uscente, stando alle stime YouTrend per SkyTg24 ottiene più del 56%, contro il 39% circa di Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia e coordinatore regionale di FdI. Terza l’outsider di Toscana rossa, Antonella Bundu, che si ferma attorno al 4,5%. Numeri catastrofici, ancora una volta, dall’affluenza, che si ferma al 47,7%, circa 15 punti in meno rispetto alla tornata precedente, quando era stata del 62,2%.
La vittoria porta una ventata di ottimismo in casa dem, non a caso Schlein decide di festeggiarla in prima persona e a pochi minuti dalla chiusura delle urne è già in viaggio per il comitato elettorale di Giani. Nel frattempo gli altri big del Pd esultano e salutano «l’inversione di rotta», guardando con fiducia alle prossime sfide di Campania e Puglia. Sul fronte opposto invece, nonostante la consapevolezza di una sfida quasi impossibile, resta la delusione rispetto a una battaglia che si sperava fosse più combattuta. Niente “effetto Vannacci”, peraltro, nonostante l’ex generale si sia esposto molto, mettendo mano alle liste della Lega scapito di molti big del partito sul territorio.
Il successo va anche oltre la somma dei voti ottenuti separatamente dal centrosinistra e dal M5s nel 2020. Allora Giani vinse con il 48,6% e i pentastellati portarono a casa il 6,4%. Segno che la faticosa mediazione portata avanti da Schlein, al netto dell’astensione, ha portato i frutti sperati. Benché, a ben guardare, ha premiato soprattutto i dem (oltre 35%), mentre i grillini calano, anche se di poco. L'esito favorevole, è inutile negarlo, porta la firma della segretaria.
Al centrodestra non rimane che prendere atto della sconfitta. L’impresa era proibitiva ma Giorgia Meloni confidava in numeri più clementi. Del resto è scesa in campo in prima persona assieme ad Antonio Tajani e a Matteo Salvini per spingere la corsa di un suo uomo. Per di più Tomasi è andato anche peggio di Susanna Ceccardi, la leghista che sfidò Giani nel 2020, e questo potrebbe anche avere un peso sugli equilibri interni alla maggioranza.

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