La svolta sui liquidi in valigia non vale affatto per tutti
Non tutti gli aeroporti hanno i nuovi scanner che consentono restrizioni più flessibili, incluso Londra Heathrow. I nuovi scanner prodotti dalla società britannica Smiths hanno costi elevati

Si potrà dire addio alla busta trasparente con i liquidi in contenitori da 100 ml da esibire ai controlli di sicurezza in aeroporto e trasportare nel bagaglio a mano vino, olio d'oliva, profumi in bottiglie fino a 2 litri? Non ancora. O meglio, la risposta più corretta è «non ovunque nel mondo». Sebbene molti aeroporti importanti siano già dotati di scanner avanzati, non tutti, incluso lo scalo londinese di Heathrow a Londra, sono pronti al cambiamento. E l’installazione di questa strumentazione avanzata per i controlli di sicurezza si aggira oltre il miliardo di euro per scalo.
Ma riavvolgiamo il nastro. Nei giorni scorsi è arrivato il via libera della Commissione europea e a seguire la decisione dell'Ecac, la European Civil Aviation Conference (l'organizzazione paneuropea che riunisce le autorità dell’aviazione civile dei 44 Paesi membri, i 27 comunitari più 17 non comunitari), che consente di trasportare all’interno del bagaglio a mano liquidi in confezioni superiori ai 100 ml. Peccato che, come ha subito chiarito la portavoce per i trasporti della Commissione, le nuove pratiche di sicurezza per il bagaglio a mano potrebbero essere disponibili solo in determinati aeroporti dell’Ue, in particolare quelli dotati di specifici scanner TC in grado di creare un'immagine 3D dei bagagli. Questa procedura, insomma, «non riguarderà tutti i passeggeri in tutti gli aeroporti europei» ha aggiunto Anna Kaisa-Itkonen, sottolineando che spetterà ai singoli aeroporti informare i passeggeri sulle nuove regole.
La svolta è evidente: a quasi vent’anni dal divieto di portare liquidi oltre i 100 millilitri, lanciato nel 2006, le cose finalmente cambierebbero. La misura - lo ricordiamo - era legata ai timori nati dopo gli attacchi alle Torri gemelle dell'11 settembre 2001, che portarono a una vera e propria rivoluzione della sicurezza negli aeroporti. Il divieto dei liquidi si spiegava con il timore che si potessero portare sull’aereo degli esplosivi all’interno di contenitori apparentemente innocui.
Tra i passeggeri, in questi primi giorni, c’è chi si è detto contento, perché prima accusava il disagio di essere costretto a gettare prima dei controlli di sicurezza acqua e bibite per poi riacquistarle all’interno e chi viaggia molto e crede che accanto al fatto di non dover togliere il laptop dallo zaino, ora anche questo passaggio sui liquidi da non estrarre e non mostrare agli addetti alla sicurezza faciliti e velocizzi le operazioni di imbarco. Il nodo da sciogliere, però, è innanzitutto quello dell’elevato costo dei nuovi scanner prodotti dalla società britannica Smiths Detection, che ha una sede anche in Lombardia. Al momento Roma Fiumicino, Milano Linate, Milano Malpensa, Bologna, Torino sono gli aeroporti - presenti sulla lista diramata dall’ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) - che hanno già in dotazione questi scanner di nuova generazione in grado di analizzare i contenuti, anche liquidi, dei bagagli a mano durante i controlli di security.
In Italia, assicura il presidente dell'Enac Pierluigi Di Palma, «gli aeroporti più importanti hanno già questa dotazione, quindi la maggior parte del traffico sarà incanalata in garanzie di sicurezza che eviteranno perdite di tempo. C'è comunque necessità di un investimento che un po' alla volta si sta facendo». «Da un punto di vista tecnico - afferma De Palma - sembra tutto in ordine. Gli algoritmi ci permettono di verificare le bottiglie e i liquidi in modo da garantire al massimo la sicurezza». Resta il fatto che la svolta arriverà solo negli scali dotati della tecnologia approvata che applicheranno il nuovo protocollo e che non ci sarà alcun obbligo per gli aeroporti di implementare la nuova tecnologia: insomma, spetterà alle singole strutture decidere se acquistare o meno gli scanner. La nuova norma potrebbe così finire per creare confusione per i passeggeri in partenza da un aeroporto dotato di scanner, ma che tornano a casa passando per un aeroporto privo di scanner. In questo caso, sarebbero consentiti solo 100 ml nel bagaglio a mano sul volo di ritorno. E il beauty case pieno di bottigliette e profumi andrebbe svuotato al banco dei controlli.
© RIPRODUZIONE RISERVATA





