La storia della mamma di 16 anni che chiede di poter fare la Dad a scuola

L'appello della studentessa, che è madre di un bimbo di 5 mesi, in una lettera inviata al quotidiano locale: «Non posso permettermi l'asilo nido»
August 28, 2025
La storia della mamma di 16 anni che chiede di poter fare la Dad a scuola
Ansa | Studenti in Dad durante la pandemia
Continuare a studiare ma col supporto della didattica a distanza, la Dad inaugurata col Covid-19, per potersi occupare del suo piccolo di appena cinque mesi e stare insieme alla famiglia. È il desiderio di una ragazza di 16 anni che a Piacenza ha lanciato un appello alla sua scuola tramite il quotidiano Libertà, dopo che dal liceo erano arrivati segnali negativi sulla possibilità di Dad, come era accaduto lo scorso anno con la gravidanza a rischio della giovane.
"È assurdo che per frequentare debba andare in comunità con il mio bambino - scrive la 16enne nella lettera al quotidiano piacentino, poi resa pubblica - o trovare un asilo privato che costa oltre mille euro al mese. Lo scorso anno la Dad mi era stata concessa da novembre in quanto la mia era una gravidanza a rischio. Quest'anno mi hanno fatto sapere che sarebbe contro il regolamento. Voglio studiare, ma rimanendo con mio figlio e la mia famiglia". La ragazza, che l'anno scorso ha avuto una media dell'otto e mezzo, spiega di aver seguito le lezioni anche nei momenti più delicati: "Ho partorito di domenica, il martedì ero già collegata dall'ospedale". "Mi sento delusa, ho sempre dato il massimo e ora rischio di essere tagliata fuori".
La vicenda ha scatenato tanti commenti sui social, con chi chiede regole più flessibili per un caso particolare e chi ricorda che la frequenza in presenza sia un principio cardine della scuola italiana. Dopo un iniziale diniego, sottolinea la ragazza, dalla scuola "mi hanno detto che la preside avrebbe valutato, ma non sono stata più richiamata. Ho chiesto un incontro urgente perché devo dare una risposta ai servizi sociali: ho bisogno di trovare una soluzione". Scartata l'ipotesi di collocamento in comunità (dove il nido sarebbe gratuito) e quella troppo onerosa di un asilo privato, la 16enne spiega di avere una unica soluzione per non separarsi dal figlio, quella di iscriversi a una scuola privata online.
La dirigente scolastica del liceo Gioia, Cristina Capra, però chiarisce che "non è stata presa alcuna decisione definitiva, al momento è tutto in sospeso". La prossima settimana, fa sapere, "avremo un incontro con i servizi sociali che seguono la situazione della ragazza e valuteremo insieme. L'obiettivo è trovare la soluzione migliore per la ragazza e per suo figlio".

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