Il messaggio di Zuppi alla maratona online del movimento per la pace
Nell'anniversario dell'invasione dell'Ucraina le organizzazioni della società civile hanno animato 14 ore di interventi. "Insieme contro tutte le guerre, la pulizia etnica e la corsa al riarmo&qu

È stata una maratona virtuale di 14 ore di interventi, testimonianze, tavole rotonde, collegamenti dalle piazze italiane. Nel terzo anniversario dell'invasione russa in Ucraina il multiforme movimento per la pace è sceso in campo con un lungo videocollegamento “Insieme contro tutte le guerre, la pulizia etnica e la corsa al riarmo” iniziato alle 8,30 di lunedì 24 febbraio sul canale Youtube della Rete italiana pace e disarmo e sulle piattaforme delle singole organizzazioni. La giornata di dibattiti e riflessioni si è conclusa dopo le 23. Alle 19.30 il videomessaggio del presidente della Cei, cardinale Matteo Maria Zuppi. Promotori gli organismi delle cinque reti del movimento per la pace: Europe for peace, Rete italiana pace e disarmo, Fondazione PerugiAssisi per la cultura della pace, Sbilanciamoci e Coalizione Assisi Pace Giusta.
«Superare il "tempo infinito inaccettabile della guerra" partendo da proposte di Pace» è stato il cuore del messaggio del Presidente della Conferenza episcopale italiana, monsignor Matteo Maria Zuppi. Il Cardinale Arcivescovo di Bologna non ha fatto mancare il suo contributo all'iniziativa virtuale sottolineando il significato anche spirituale di una proposta come quella della maratona: «Una insistenza che aiuti a non dimenticare le sofferenze e la morte di cui sono state vittime i civili di questa guerra». Con l'augurio che le differenti sensibilità degli organizzatori di questa iniziativa possano contribuire a «comprendere la complessità dei problemi» e sveltire il processo di risoluzione del conflitto che ha già lasciato tracce che si protrarranno per generazioni.
Tra i temi trattati ci sono state le cause della guerra in Ucraina; i costi umani, ambientali ed economici del conflitto; le possibili vie della pace; l’economia di guerra e la corsa al riarmo dell’Europa; l’attacco di Trump e dei sovranismi alle Nazioni Unite. Oltre ai responsabili delle cinque reti promotrici sono intervenuti , tra gli altri, anche quelli di Acli, Arci, Anpi, AOI, Archivio Disarmo, Associazione Papa Giovanni XXIII, Assopace Palestina, Banca Etica, Caritas, Cipax, Comunità di S.Egidio, Città Nuova, Beati i costruttori di pace Fcei, Legambiente, Libera, Rete NoBavaglio, Emergency, Greenpeace, Movimento Nonviolento, Un Ponte Per.
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