Il finto medico di Wojtyla che usava cure vietate su un ragazzo con autismo

Il sedicente medico aveva scritto sul curriculum di essere stato dottore di papa Giovanni Paolo II e di 54 cardinali, ma anche di essere un esperto nel campo dell'autismo
June 4, 2025
Il finto medico di Wojtyla che usava cure vietate su un ragazzo con autismo
Iniettava cellule staminali vietate per "curare" l’autismo e sul proprio curriculum si spacciava come il medico di papa Giovanni Paolo II e di almeno 54 cardinali. Così il finto medico di Wojtyla, un 63enne argentino, era riuscito a ingannare circa 400 pazienti e tra questi anche i genitori di un 15enne con una grave forma di autismo. L'uomo è ora agli arresti domiciliari, pesantemente indiziato dei reati di esercizio abusivo della professione medica su territorio italiano - dato che mancano l'iscrizione presso l'apposito Albo Nazionale e il provvedimento della Regione Lazio per l'esercizio dell'attività di medico straniero in Italia - e di truffa aggravata ai danni dei genitori del ragazzino.
La pseudo cura con l'utilizzo di cellule staminali era un piano terapeutico della durata di due anni e sarebbe stata prescritta per un costo complessivo di 30 mila euro: cifra versata in contanti dai genitori del ragazzo. Secondo quanto accertato dagli inquirenti, l'arrestato ha prescritto al 15enne un percorso di terapia descritto «come innovativo e sperimentale, attraverso l'utilizzo del "trapianto di cellule staminali" che, nel tempo, unitamente ad una riduzione dei costi delle cure, avrebbe comportato, un notevole miglioramento sotto diversi aspetti: da quello comportamentale a quello del linguaggio». In realtà, avrebbe somministrato sostanze vietate, come prodotti olezzanti, con date di scadenza superate e certamente guasti.
L'uomo è stato messo ai domiciliari dalla polizia al termine di indagini coordinate dal procuratore aggiunto di Roma Giovanni Conzo. Il Giudice per le indagini preliminari ha disposto anche il sequestro preventivo dei siti internet utilizzati dall'indagato per vendere integratori e pubblicizzare la propria attività, mediante l'oscuramento delle pagine web e la conseguente disabilitazione dei relativi domini. «Le indagini condotte dal locale Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica, hanno avuto origine dalla denuncia dei genitori di un quindicenne con disturbi neurologici - spiega una nota della Polizia di Stato -, i quali si erano rivolti al professionista argentino in quanto ritenuto "luminare" per quel tipo di patologia, sulla base di informazioni acquisite online, da cui risultava un curriculum ben strutturato sulla pratica di terapie altamente innovative. Il sedicente medico infatti millantava di essere stato il costante riferimento sanitario di papa Giovanni Paolo II, e di 54 Cardinali in carica, circostanze smentite in sede di accurati accertamenti investigativi».
A confermare il numero di persone ingannate dal sedicente professionista sono state le circa 400 schede di pazienti trovate a casa sua durante la perquisizione della polizia postale: alcune di queste persone hanno gravi forme di autismo, ma l'identificazione completa è ancora in corso. Nell'abitazione c'erano anche numerose provette di laboratorio contenenti esami di urina, sangue e tante confezioni sigillate di medicinali scaduti da anni. Usava dunque sostanze «non classificabili come farmaci autorizzati né come integratori alimentari, per altro soggette a specifiche procedure di smaltimento», aggiunge la nota.

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