Il festival di musica e natura accessibile anche ai non udenti
Compie 30 anni la rassegna gratuita sui monti del Trentino di concerti di classica, jazz e worldmusic dal 27 agosto al 4 ottobre. Con servizi mirati per le persone con disabilità motoria e uditiva

Quando la musica lascia palchi e teatri per salire nelle valli alpine, arte e natura si fondono. Il risultato è un’atmosfera unica: merito delle armonie e dei panorami mozzafiato, ma anche del coinvolgimento del pubblico, che per raggiungere l’evento deve percorrere sentieri alpini. È “I Suoni delle Dolomiti”, il festival gratuito di musica in quota - classica, jazz, worldmusic, cantautorale - che compie 30 anni. E punta anche sull’inclusività: quattro dei 18 concerti di quest’estate, dal 27 agosto al 4 ottobre, saranno accessibili anche per persone con disabilità motorie, con modalità di trasporto leggere ed ecologiche. E fruibili - grazie a inedite tecnologie - perfino ai non udenti.
Era il 1995 quando in Trentino nasceva l’idea di portare artisti e pubblico in teatri naturali alpini. Da allora 900 musicisti si sono esibiti sopra i 2.000 metri (il traguardo a quota 3.152). L’idea alla base del Festival è sempre trasmettere la cultura del rispetto e della consapevolezza nella frequentazione dell'ambiente montano.

Grazie al progetto “Trentino per tutti”, ideato dalla Provincia autonoma di Trento e vincitore di un bando del Ministero per la Disabilità, dal 2023 Suoni delle Dolomiti punta anche sul turismo inclusivo e accessibile. Per realizzare l’idea è stata coinvolta Re-Moove, un'azienda di Riva del Garda di mobilità inclusiva, con un parco di una cinquantina di modelli di bici, tandem, tricicli e quadricicli a pedalata assistita, importati da Olanda, Germania e Danimarca.
Su prenotazione e gratis, in occasione dei quattro concerti “dedicati”, le persone con disabilità motoria possono usufruire di servizi di accompagnamento dai parcheggi ai luoghi dei concerti, grazie a personale dedicato e particolari mezzi di trasporto, sostenibili e inclusivi. Come la wheelchair bike, triciclo a pedalata assistita che può caricare persone in sedia a rotelle. O la Joelette elettrica, che con due assistenti permette il trasporto in sicurezza, anche su percorsi sconnessi di montagna.

Ancora più originale, forse, è l’idea di coinvolgere nell’ascolto anche le persone con disabilità uditiva. Esperienza possibile grazie all’uso degli zainetti Subpac, sorta di gilet con tecnologia audio-tattile che, indossati sul corpo, trasmettono le vibrazioni della musica a bassa frequenza direttamente all’ascoltatore, offrendo un’esperienza immersiva e coinvolgente. I “gilet audio-tattili” nascono per gli appassionati di videogiochi “sparatutto”, per trasmettere le sensazioni fisiche della realtà virtuale in cui si gioca. Convertiti a usi più pacifici, si sono rivelati preziosi per far percepire ai non udenti almeno una parte della musica. Garantita la presenza anche di un interprete Lis, la lingua dei segni italiana.
I quattro concerti “accessibili in senso ampio” saranno il 17 settembre a Madonna di Campiglio, col jazzista Paolo Fresu e l’Orchestra Haydn. Il 21 a San Martino di Castrozza, con la violoncellista cubana Ana Carla Maza. Poi il 23 ancora a San Martino, con Elio, Scilla Cristiano e il Philharmonic Oboe Quartet per un originale Flauto Magico di Mozart. Chiuderà il festival il 4 ottobre al Rifugio Fuciade in Val di Fassa la European Union Youth Orchestra & Stauffer European Orchestra diretta da Jean Christophe Spinosi.
Molte le proposte della rassegna dal 27 agosto al 4 ottobre. Come l’anteprima di parole e musica del 6 giugno al rifugio Fuciade in Val di Fassa con Alessandro Baricco e l’ensemble di musica medioevale Diabolus in Musica, per raccontare dei primi uomini delle Alpi che ascoltavano la voce della Natura. Il 14 settembre sarà la volta di Mario Brunello, violoncellista applaudito in Italia e nel mondo e dal 2017 direttore artistico dei Suoni delle Dolomiti: a Madonna di Campiglio suonerà Schubert col Quartetto Prometeo. Ancora parole e musica con un inedito del teatro civile di Marco Paolini, che a San Martino di Castrozza ragionerà su turismo di massa e sostenibilità.

Una nuova proposta il 2 settembre ai Laghi di Bombasèl in Val di Fiemme, col trio vocale Le Scat Noir, jazz tutto al femminile. Il gruppo è il vincitore del concorso Paolo Manfrini, in memoria del fondatore dei Suoni delle Dolomiti prematuramente scomparso. Fondato nel 2013 da tre amiche del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara, il trio è composto da Natalia Abbascià, Ginevra Benedetti e Sara Tinti, con un repertorio che spazia tra vocalese, doo-wop, etnica, cantautorato e pezzi propri, sia a cappella che con accompagnamento.
Fuori programma nella rassegna è il cantautore romano Niccolò Fabi, che il 14 giugno in Val di Sole, a Vermiglio, concerto sempre gratuito, presenterà il nuovo album, “Libertà negli occhi”, registrato d’inverno in una baita sul Lago dei Caprioli e in uscita il 16 maggio.
Tutte le informazioni del festival sul sito www.isuonidelledolomiti.it/ Per i servizi per disabili motori o uditivi, contattare Re-Moove, (www.re-moove.it/) scrivendo una mail a isuoniaccessibili@re-moove.it, oppure ai numeri 0464 076840 e 351 7181793 (su Whatsapp).
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