I suggerimenti di Giorgetti: offerte in chiesa anche con il Pos

Il ministro dell’Economia consiglia alla Cei di promuovere nelle parrocchie la raccolta digitale delle donazioni. In modo che siano anche detraibili per i fedeli (se versate a Enti del Terzo settore)
July 9, 2025
I suggerimenti di Giorgetti: offerte in chiesa anche con il Pos
ANSA |
Per il momento è più un consiglio da amico che non una proposta politica, ma il suggerimento avanzato dal ministro dell’Economia alla Cei è di quelli da tenere in buon conto. Anche in senso letterale. Secondo Giancarlo Giorgetti, infatti, le parrocchie farebbero bene a dotarsi di strumenti come i Pos per raccogliere le offerte con modalità digitali e in maniera tracciabile. Ciò potrebbe, verificate altre condizioni, rendere anche deducibili o detraibili tali offerte, garantendo così un beneficio fiscale ai fedeli (e un incentivo alla loro generosità).
Intervenendo a un evento di Nexi alla Camera per presentare la piattaforma “Dona Italia”, il ministro ha ricordato come «all’estero normalmente uno può fare» un’offerta tramite Pos, mentre «in Italia questo non è molto frequente. Mi hanno spiegato che (per renderla detraibile, ndr) la parrocchia deve essere iscritta al Registro degli enti del Terzo settore, speriamo che il progetto abbia successo». Giorgetti ha sottolineato che «questo è un segnale che mandiamo alla Cei, visto che ogni tanto ci tirano dei pizzicotti, di intensificare questo tipo di presenza», ha dichiarato in tono scherzoso il ministro, riferendosi probabilmente alle recenti prese di posizione della Conferenza episcopale sulle scelte per la quota dell’8 per mille dello Stato. Rivolgendo, infine, «un saluto al cardinale Zuppi con amicizia».
Bancomat e carte di credito in effetti sono poco utilizzati per il versamento delle offerte nel nostro Paese. Ma, al di là, delle piccole somme che i fedeli donano durante la Messa, un maggiore ricorso agli strumenti digitali di pagamento potrebbe portare benefici tanto ai singoli benefattori quanto alla Chiesa per le donazioni più consistenti. In particolare, per quanto riguarda il sostegno ai tanti progetti di solidarietà promossi dagli enti ecclesiali. Come accennava il ministro, però, la nostra normativa prevede che siano fiscalmente detraibili (o deducibili) solo le offerte (tracciabili) agli Enti del Terzo settore iscritti al Runts, l’apposito registro. Le parrocchie hanno già un loro status giuridico – sono enti ecclesiastici – possono però creare un Ramo o costituire degli Ets per specifiche attività, ad esempio il sostegno alle famiglie povere o l’istruzione, con uno Statuto e un codice fiscale propri, rispettando poi tutti gli altri adempimenti previsti per l’iscrizione al Runts. Per le singole parrocchie, quindi, si tratta di valutare costi e opportunità di una simile strutturazione già prevista dal Codice del Terzo settore.
Ciò che sembra offrire poche opportunità al momento è, invece, il sistema di riscossione per gli enti locali affidato all'azione dell'Agenzia delle Entrate Riscossione. Tanto che lo stesso ministro dell'Economia sta valutando la possibilità di istituire un nuovo ente specifico, incaricato esclusivamente della gestione e della riscossione dei tributi di Comuni, Regioni, Province e Città metropolitane. Giorgetti non ha al momento una soluzione definita e sta valutando diverse opzioni, compresa quella di un organismo con personale specializzato, con una struttura informatica avanzata, integrato con l’Agenzia della riscossione e in stretto collegamento con Sogei e PagoPA, in grado di incrociare tutte le banche dati. Per ridurre il magazzino di mancate riscossioni da 25 miliardi di crediti iscritti a ruolo, di cui 6 miliardi esigibili, secondo i dati dell’Anci. Quella di un nuovo ente ad hoc, dunque, è ancora un’ipotesi, ma ha già raccolto le critiche dell’opposizione.

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