Feste e addii al celibato col nano ammanettato “in affitto”: ma perché?
Sempre più frequenti i party in cui persone con nanismo vengono reclutate per rallegrare la serata: un'“offerta” ben pubblicizzata su diversi siti. A indignarci è la domanda

Un addio al celibato originale, quello organizzato a fine giugno dagli amici di Roberto F. ad Amsterdam. All’insaputa del futuro sposo, il gruppo aveva affittato un nano da portare a spasso per la città, ammanettato al festeggiato. Proprio così, avete letto bene: hanno affittato un nano. Come alle feste dei bambini si affittano i gonfiabili. Non tutti i partecipanti alla festa si sono divertiti, in realtà. «Sono partito all’ultimo, senza conoscere il programma – racconta Giorgio A., ancora scosso, ad Avvenire –. Siamo atterrati e già all’aeroporto è cominciata quella che per gli altri è stata una serata esilarante. Per me invece è stato tutto assurdo, inconcepibile, trash e non solo: ma come, nel 2025 siamo ancora al nano-giullare? Ma le sembra dignitoso?». In effetti, non proprio.
La sorpresa di Giorgio A. si giustifica solo in parte: sebbene non sia un fenomeno di massa, esistono in Europa e anche in Italia agenzie specializzate in organizzazione di eventi che, tra i “pacchetti” più stravaganti per festeggiare nubilati, celibati, compleanni o anniversari, offrono per l’appunto, l’affitto di un nano. Provare per credere. Con una banale navigazione su Google si incontra il sito spettacolieventi.it. «Stai cercando qualcosa di davvero insolito e memorabile per il tuo prossimo evento? Il servizio di noleggio nano per eventi è una proposta unica, pensata per stupire, divertire e rendere qualsiasi occasione assolutamente indimenticabile». Tra gli eventi in cui viene consigliato il servizio, si citano feste private, ma anche eventi aziendali e sagre, nonché matrimoni. Non solo a Milano e Lombardia, s’intende: “l’oggetto del noleggio”, cioè il nano, è disponibile a spostarsi nelle regioni limitrofe.
La sorpresa di Giorgio A. si giustifica solo in parte: sebbene non sia un fenomeno di massa, esistono in Europa e anche in Italia agenzie specializzate in organizzazione di eventi che, tra i “pacchetti” più stravaganti per festeggiare nubilati, celibati, compleanni o anniversari, offrono per l’appunto, l’affitto di un nano. Provare per credere. Con una banale navigazione su Google si incontra il sito spettacolieventi.it. «Stai cercando qualcosa di davvero insolito e memorabile per il tuo prossimo evento? Il servizio di noleggio nano per eventi è una proposta unica, pensata per stupire, divertire e rendere qualsiasi occasione assolutamente indimenticabile». Tra gli eventi in cui viene consigliato il servizio, si citano feste private, ma anche eventi aziendali e sagre, nonché matrimoni. Non solo a Milano e Lombardia, s’intende: “l’oggetto del noleggio”, cioè il nano, è disponibile a spostarsi nelle regioni limitrofe.
Specializzato in addii al nubilato è il sito henpartynight.com, che propone «un modo diverso di trascorrere la notte con il vostro nano a noleggio». Il sito spiega che occorre prenotare con un certo anticipo, perché «è uno dei servizi più richiesti in tutte le città». Il costo dell’affitto varia a seconda delle città in cui si richiede il servizio: Barcellona, Madrid, Ibiza, Porto, Lisbona… Come aggiunta, si può anche richiedere lo spogliarello: «Non tutto deve essere grande e muscoloso. Possiamo avere il nostro miniboy, anche a casa vostra». Infine, i costi. Su nottedaleoni.it si informa che con meno di 300 euro per ogni invitato si può acquistare un pacchetto di due notti a Madrid, con “pub crawl accompagnati dal nano” (in soldoni, un giro dei bar) o una notte a Budapest con “nano ammanettato”. Il fenomeno da baraccone, insomma, è dentro un pacchetto all inclusive.
E comunque non è una “moda” solo per comuni mortali. Il 12 luglio scorso, in una casa di campagna ad Olivella, fuori Barcellona, alla festa per i 18 anni del calciatore Lamine Jamal l’attrazione principale era lo spettacolo di alcuni nani. Il giovanissimo campione del Barça aveva ritirato i telefonini agli invitati prima della festa, ma il fatto è trapelato, provocando l’indignazione di parte dell’opinione pubblica spagnola e una denuncia della locale Associazione delle persone con acondroplasia (il nome scientifico del nanismo, ndr) e altre displasie scheletriche (Adee). Il ministero dei Diritti sociali ha chiesto alla magistratura di aprire un’inchiesta, per capire se la festa all’Olivella ha violato la legge che vieta gli spettacoli di burla o denigrazione delle persone disabili. In attesa dell’esito dell’inchiesta, c’è da registrare che gli stessi ospiti d’onore di Lamine Yamal hanno affermato la natura professionale della loro esibizione, e assicurato di essere stati trattati con rispetto.

Per tornare all’Italia, qualcosa di analogo era accaduto nel marzo scorso ad una festa in un locale milanese, organizzata dalla influencer Michelle Comi, in cui l’intrattenimento era assicurato da “Nano Tatteo”, vestito da Batman e poi protagonista di uno spogliarello. Si potrebbero aggiungere alcune considerazioni sul linguaggio: parlare di “affitto di un nano” equipara la persona a un oggetto. Ma il nodo è un altro: se per molti l’esibizione di una persona con nanismo, magari travestito da giullare, Superman o da Super Mario con l’unico scopo di dileggiarlo, è di pessimo gusto, trash, irrispettosa e discriminante, per altri è una libera scelta, una fonte di sostentamento di persone che spesso non sono ben accolte nel mercato del lavoro. Per questo un ente autorevole come l’Aisac (Associazione per l’informazione e lo studio dell’acondroplasia, 800 soci in tutta Italia) ha scelto una linea di basso profilo. «Siamo molto combattuti. Si tratta di persone adulte, che scelgono di recitare una parte dietro pagamento. Insomma, un lavoro: non possiamo certo condannare chi decide in piena libertà di accettare proposte di questo tipo, anche se poi bisognerebbe vedere se davvero si può parlare di libertà quando spesso non ci sono alternative lavorative», sospira il presidente Marco Sessa. Ma niente equivoci: Sessa non approva affatto che in giro per l’Europa e per l’Italia si festeggi con il “nano ammanettato”. Da 38 anni l’associazione lotta per liberare le persone nane dallo stigma ed eccolo lì, tutto intero, che questo risorge. Biancaneve e i sette nani, i puffi, i troll, il nano da giardino, il giullare di corte, il nano ricoperto di velcro lanciato contro i muri da Jordan Belfort-Leonardo Di Caprio in “The Wolf of Wall Street”… «Non c’è dubbio: questo tipo di esibizioni rinforza lo stigma che c’è su di noi. Infantilizzano le persone. Ci congelano in un ruolo che non è il nostro. E danneggiano tutti coloro che nel quotidiano cercano di uscire dal personaggio per mostrare quello che sono, cioè persone», continua amareggiato Sessa. In Italia vivono circa 2mila persone con acondroplasia, e l’incidenza di questa malformazione genetica rara è di un nato ogni 20/25mila.
Sarebbe opportuno che anziché ragionare sull’“offerta”, cioè sulle persone nane che si prestano ad esibirsi per il sollazzo altrui, bisognerebbe concentrarsi sulla “domanda”, cioè su chi acquista servizi come “il nano ammanettato” o “lo striptease del nano”. Perché lo si fa? Perché per divertirsi si usa una persona con una forma severa di displasia ossea? Perché si ride alle spalle di chi nella sua vita combatte contro gli sguardi curiosi della gente e talvolta discriminazioni? Se si denigra una persona che volontariamente si consegna al suo “affittuario”, figuriamoci come saranno derisi tutti coloro che, incontrati per strada o a scuola – garantiscono risate addirittura gratis. Ecco, la domanda delle domande è: perché?
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