«Comprate casa qui». E il piccolo Comune di Montevago si rianima
L'idea dell'amministrazione di contribuire con 5mila euro a fondo perduto all'acquisto di un'abitazione per le famiglie ha rilanciato questo angolo di Belice. Ecco le voci che abbiamo raccolto

Montevago rinasce. Pezzo dopo pezzo. Non solo con mattoni, ma con persone che ritornano e costruiscono una comunità nuova. Jeffry e Grace, inglesi, 38 anni entrambi; Danilo e Renata, sposini, appena trentenni di Palermo. Ed ancora Paolo e Livia, siciliani pure loro, della provincia di Ragusa. Sono solo tre delle nuove famiglie che hanno chiesto di accedere al contributo di 5mila euro per acquistare una casa a Montevago, il paese risorto dalle macerie del terremoto del Belice del 1968, che ora vuole riconquistare i suoi abitanti.
Siamo in provincia di Agrigento, poco meno di 2.600 anime, il Comune che segna il confine tra la Sicilia occidentale e quella orientale, il più colpito, in termini di morti, dal terribile sisma del ’68. L’idea di destinare soldi a chi vuole trasferirsi qui, una terrazza addolcita dalla Valle del Belice, è della sindaca Margherita La Rocca Ruvolo, attuale deputata al Parlamento siciliano, che per “convincere” la gente a popolare il paese, ha pensato di accedere a un bando che prevedeva sostegno economico ai comuni marginali. Soldi a fondo perduto, riservati non solo a chi acquisirà la residenza quest’anno, ma anche alle famiglie che hanno stabilito la loro residenza già negli ultimi due, a partire dal 2023. Poco più di 130mila euro il finanziamento su cui l’amministrazione comunale ha puntato per rimettere in piedi il borghetto.
E a giudicare dai numeri, sembra avere fatto centro. «Il bando è scaduto lo scorso 14 settembre», dice soddisfatta la sindaca perché «sono pervenute 50 domande e in 16 hanno già acquistato casa, cioè perfezionato l’istruttoria. Sono numeri importanti, basti pensare che qui ci sono oltre 400 case inabitate. Ora gli uffici comunali sono a lavoro per seguire le istruttorie e pubblicare le graduatorie degli aventi diritto». Il bando, votato in consiglio comunale, prevedeva inizialmente di destinare le somme ad attività commerciali, ma è stato dirottato verso l’edilizia privata. I beneficiari potranno utilizzare la somma per l’acquisto e la ristrutturazione dell’immobile, con l’obbligo di mantenere la residenza per almeno 5 anni, pena la decadenza del contributo e l’obbligo di restituzione. «Siamo collocati in una zona strategica – spiega La Rocca Ruvolo – a poco meno di un’ora da Trapani, sede aeroportuale, e a un tiro di schioppo da Portopalo di Menfi, al mare. Questo rende appetibile la nostra proposta. C’è anche chi dall’Inghilterra ha fatto richiesta di trasferirsi qui, per trovare un posto tranquillo». I nuovi residenti di Montevago sono perlopiù giovani, ma non solo: molti vengono da fuori, qualcuno persino dall’estero, affascinati dal richiamo della Sicilia.
Come Jeffry e Grace, manager lui, grafica lei, entrambi freelance e in smart working, che hanno lasciato Londra «dopo anni di vita frenetica, stanchi del traffico» e quando hanno scoperto il bando, leggendo un articolo online durante una vacanza in Sicilia, «è stato amore a prima vista: un borgo arroccato e l’impegno per uno spazio da reinventare, un piccolo spazio per accogliere amici e organizzare cene con prodotti del territorio», raccontano. Poi ci sono Danilo e Renata accomunati dal desiderio di «uscire dal caos urbano di Palermo» e complice una gita in moto a Montevago, «abbiamo deciso di lasciare l’appartamento in affitto in città per comprare una casetta ristrutturabile». «L’idea – aggiungono – è aprire nel tempo un piccolo laboratorio artigianale di ceramica o oggetti in terracotta e aggiungere un reddito». Ed ancora Paolo e Livia, originari della ridente provincia di Ragusa con il sogno di tornare alla zona di origine dei genitori di lei, ma con un’opportunità concreta, «l’ambizione di aprire un piccolo bed & breakfast per ospitare chi vorrà venire a respirare il lento ritmo belicino».
I nuovi «nostri cittadini riceveranno un contributo importante, se si considera che le case, in cemento armato, costruite dopo il terremoto, hanno un valore di 20/30 mila euro». «Questa è una delle iniziative che abbiamo studiato per il nostro Comune, ma continuiamo a lavorare per fare crescere l’attrattiva di questi territori, sfruttando la posizione e il loro fascino», ancora La Rocca Ruvolo. A questo scopo è stata anche create una campagna pubblicitaria che toccherà tutti i paesi del Belice. Anche i ruderi sono stati oggi valorizzati grazie a progetti che hanno reso più appetibile la zona anche dal punto di vista turistico, mirando a un turismo dei borghi e facendo leva anche sulle eccellenze enogastronomiche del territorio, come i formaggi, l’olio e il vino. «Chi arriva qui – conclude il primo cittadino – cerca un posto che sia immerso nella natura, che sia tranquillo e che sia collegato bene, noi siamo vicini all’aeroporto, per questo c’è chi sceglie di venire qui». Ed il prossimo anno a luglio, in processione dietro al simulacro di Maria delle Grazie, per le vie del borgo, potrebbero essere già molti di più. Assieme a chi non è mai andato via, a chi è nato qui e a Montevago vuole restare, ci sarà chi ha scelto di diventarne parte.
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