C'è un altro italiano detenuto a Alligator Alcatraz

Si tratta del terzo connazionale rinchiuso nella controversa struttura per migranti irregolari tra le paludi della Florida, voluta da Donald Trump. La Farnesina si è attivata per un rimpatrio veloce.
August 1, 2025
C'è un altro italiano detenuto a Alligator Alcatraz
Ansa | Donald Trump alla Casa Bianca
Un altro cittadino italiano risulta detenuto nella cosiddetta "Alligator Alcatraz", la controversa struttura per i migranti irregolari tra le paludi della Florida voluta da Donald Trump. Anche in questo caso - è già il terzo in un mese - la Farnesina si è attivata con le autorità americane per facilitare un rimpatrio veloce, che potrebbe avvenire nei prossimi giorni. L’italiano, a quanto si apprende originario di Lodi, è stato fermato il 12 luglio scorso a Miramar nella contea di Broward, ed è stato sopposto ad una misura temporanea detentiva nel centro. I funzionari del Consolato di Miami, che si sono messi in contatto con la sua famiglia, hanno verificato le circostanze interessando anche la sede locale dell’Ofm, l’Office for Foreign Missions del Dipartimento di Stato, ottenendo notizie circa le tempistiche del rimpatrio. Come ha fatto sapere la Farnesina, la situazione potrebbe sbloccarsi a breve.
Nelle scorse settimane altri due connazionali sono stati condotti ad Alligator Alcatraz. Fernando Eduardo Artese, 63 anni, con doppio passaporto italiano e argentino, è stato fermato a fine giugno mentre tentava di lasciare gli Stati Uniti per tornare in Argentina: su di lui pendeva un mandato per aver superato il periodo consentito di permanenza nel Paese. Nella struttura della Florida, ai primi di luglio, è finito anche Gaetano Mirabella Costa, 45enne originario di Fiumefreddo (Catania): dopo sei mesi in carcere per accuse di aggressione e detenzione di stupefacenti, gli è stata contestata anche la violazione della legge sull’immigrazione. Una settimana fa, il Consolato a Miami è riuscito a trasferirli entrambi nel centro Ice di Krome a Miami, dopo che le loro famiglie hanno caricato sul cosiddetto “detainee account”, una sorta di carta prepagata che i detenuti hanno a disposizione per le spese consentite. Artese è tornato a casa una settimana dopo, visto che nel suo caso c’era solo un problema di passaporto scaduto, mentre Mirabella Costa dovrà presentarsi davanti a un giudice che valuterà i reati che gli sono stati contestati.
Alligator Alcatraz, allestito in tempi record, è operativo dal primo luglio. Realizzato nelle famose Everglades popolate da alligatori, coccodrilli e pitoni, può accogliere fino a cinquemila persone. Tecnicamente è un luogo di sosta in attesa dell’espulsione, ma «potrebbe essere più duro della prima Alcatraz», ha avvertito lo stesso Trump presenziando all’inaugurazione. Tanto che le organizzazioni per i diritti dei migranti si sono mobilitate temendo per le condizioni di detenzione degli irregolari. Mirabella Costa, in un appello del 20 luglio, ha definito la struttura come un incubo, affermando che i detenuti erano «letteralmente gabbia, come in un pollaio, in 32, con i bagni aperti e senza la possibilità di parlare con un avvocato né con un giudice».

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