Bonelli: «Dal governo doppiopesismo. Assurde le accuse di antisemitismo»
Il leader dei Verdi: «Chiediamo sanzioni per Netanyahu e lo stop al commercio di armi. Calenda mente, la nostra piazza condanna Hamas. E non parleremo di referendum»

Angelo Bonelli, deputato e co-portavoce nazionale dell’Alleanza Verdi–Si, perché un cittadino dovrebbe unirsi alla vostra manifestazione del 7 giugno?
Perché, se vogliamo conservare una minima nozione di umanità, non ci sono alternative. Le immagini che arrivano da Gaza, ma anche dalla Cisgiordania, sono la morte dell’umanità stessa, una vera e propria vergogna. Ci troviamo di fronte a una pulizia etnica. Quando si bombardano depositi alimentari e campi profughi, si distruggono ospedali e scuole, le parole non bastano più. È ora di fermare questa guerra a senso unico di Netanyahu, che ha ucciso più di 18mila bambini e oltre 60mila civili. Occorre dire basta, ma non come fa il governo italiano, che a parole dice a Israele di fermarsi e poi continua a sostenerlo economicamente e militarmente. La nostra ignavia è responsabile anche delle bombe che vengono lanciate su Gaza e la storia ci chiederà conto di quello che abbiamo o non abbiamo fatto.
Quali obiettivi sperate di raggiungere?
Chiediamo che le sanzioni applicate alla Russia vengano adottate anche nei confronti di Israele. Vogliamo che il governo italiano sostenga la Corte penale internazionale sul mandato di arresto nei confronti di Netanyahu, mentre sia Tajani sia Salvini hanno già detto che non verrebbe eseguito nel caso in cui il premier israeliano dovesse entrare in territorio italiano. Chiediamo lo stop al commercio di armi con Israele e il riconoscimento dello Stato palestinese.
Secondo lei perché alcuni suoi colleghi hanno promosso una manifestazione parallela e distinta?
Si tratta di un’iniziativa accompagnata da argomentazioni false nei nostri confronti, che hanno alimentato volutamente una polemica strumentale. Chi ha convocato questa manifestazione, peraltro subito dopo l’annuncio della nostra proposta, lo ha fatto per avere spazio mediatico e visibilità. Faccio loro un appello: fate la vostra manifestazione ma non fate polemiche sulla pelle di chi muore a Gaza.
Siete stati accusati di antisemitismo e di non voler condannare Hamas. Come risponde?
A differenza di quanto detto da Carlo Calenda (uno dei promotori dell’altra piazza, ndr), la nostra piattaforma contempla l’esplicita condanna di Hamas. E trovo insultanti le accuse di antisemitismo, perché la nostra azione politica ha sempre contrastato ogni forma di razzismo e chi ha convocato quella piazza mente sapendo di mentire. Francamente sono schifato: come si può pensare che qualcuno voglia favorire il razzismo? È una strumentalizzazione inaccettabile.
Alcuni dem aderiranno a tutte e due le manifestazioni. Che ne pensa?
È un problema loro, non posso preoccuparmi di quello che può pensare una componente del Pd o altri esponenti di centrosinistra. Quella del 7 giugno non sarà una manifestazione del campo largo, ma degli italiani che vogliono scendere in piazza per dire al governo di finirla con questo doppiopesismo morale, che impone sanzioni alla Russia ma è indulgente con Israele. Non abbiamo neanche la certezza di quanti siano i morti di questo conflitto perché lo Stato ebraico non permette ai giornalisti di entrare a Gaza. Israele ha già ucciso 217 reporter e nel marzo scorso l’Idf ha giustiziato 16 tra medici e paramedici che erano nella Striscia per prestare soccorso. Ecco perché trovo indecenti le argomentazioni dei promotori dell’altra manifestazione, che hanno alimentato polemiche false e bugiarde mentre a Gaza si continua a morire.
C’è chi vi accusa anche di voler usare la manifestazione per pubblicizzare i referendum in una giornata di silenzio elettorale.
Non si dirà nulla sul referendum, chiederemo solo di fermare un massacro che le parole vuote di Crosetto, Tajani e Meloni non sono in grado di arrestare. La premier dice sempre di parlare da madre, io le rispondo da padre inorridito e indignato, perché non possiamo affermare nei fatti che la vita dei bimbi di Gaza non abbia alcun valore. Il referendum non c’entra nulla: chi ci accusa di questo lo fa perché non vuole che si parli del disastro nella Striscia. Faranno i conti con la storia, ma noi non riteniamo più possibile stare in silenzio.
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