Opinioni

La campagna europea contro la mutilazione. Sradichiamo insieme le violenze sulle donne

Viviane Reding - Vicepresidente della Commissione europea responsabile per la Giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza venerdì 8 marzo 2013
​Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ogni anno milioni di donne e ragazze, nell’Ue e nel resto del mondo, subiscono la pratica brutale della mutilazione genitale femminile (Mgf). Molte di più sono vittime potenziali. La Mgf è una pratica estremamente dolorosa che viola i diritti umani – i diritti di bambine, ragazze e donne all’integrità fisica e psicologica. In occasione della giornata internazionale della donna che si celebra oggi la Commissione europea vuole ribadire il suo impegno risoluto a sradicare la pratica inaccettabile della mutilazione genitale femminile. Adesso è il momento di agire. Io e la mia collega Cecilia Malmström, Commissaria per gli Affari interni, ci uniamo agli attivisti per i diritti umani per chiedere tolleranza zero verso la mutilazione genitale femminile. Abbiamo deciso di affiancare alcune donne e uomini che ci sono di grande ispirazione: membri del Parlamento europeo ed esponenti di spicco delle campagne mondiali contro la Mgf, come Waris Dirie "Fiore del deserto", Khady Koita e Chantal Compaoré, first lady del Burkina Faso. Discuteremo di come l’Unione europea possa aiutare gli Stati membri a eliminare questa pratica, che secondo le stime conta circa mezzo milione di vittime nell’Ue. Vi garantisco che useremo tutti i mezzi a nostra disposizione a livello di Unione europea per sostenere le iniziative nazionali e internazionali adottate per porre fine a questo scempio. Per tale motivo lanciamo una consultazione pubblica per sentire da voi quali pensate siano le misure più efficaci per lottare contro la Mgf. In tutti gli Stati membri sono in vigore legislazioni contro questa pratica, ora dobbiamo integrarle con una sensibilizzazione sugli effetti devastanti della mutilazione genitale per la salute fisica e psicologica delle donne, oltre a fornire assistenza e sostegno alle vittime. La nostra priorità però deve essere la prevenzione: fare in modo che nessuna ragazza debba mai più vivere un’esperienza così traumatica. Dobbiamo anche occuparci delle vittime, che nell’Ue sono diverse centinaia di migliaia. Questo significa che migliaia di ragazze devono essere protette, migliaia di donne necessitano di assistenza speciale in caso di gravidanza e migliaia di donne più anziane hanno bisogno di cure se intervengono complicazioni successive. La nuova direttiva dell’Ue sulle vittime garantirà che le donne che subiscono violenza, comprese anche pratiche dannose, ottengano il supporto e l’attenzione speciali di cui necessitano. Stiamo mettendo a disposizione fondi Ue per sensibilizzare il pubblico su tutte le forme di violenza contro le donne negli Stati membri e per sostenere le Ong e chiunque si occupi delle vittime. Anche tu puoi dare una mano – fatti una foto "tolleranza zero" e dì in giro che in Europa non c’è posto per questa violenza. Siamo tutti d’accordo sul fatto che le donne non devono essere sottoposte a violenza solo per il fatto di essere donne. Uno studio recente dell’Istituto europeo per la parità di genere ha rilevato che si contano vittime (o potenziali vittime) di Mgf in almeno 13 paesi dell’Ue.