Opinioni

Dopo la strage di migranti. Chi non fa almeno taccia

Marco Tarquinio lunedì 21 gennaio 2019

Con la morte nel cuore, dobbiamo ancora una volta dare conto di tragedie migranti nel Mediterraneo. E, insieme, di tutto ciò che non è stato fatto per scongiurarle e di tutto ciò che è stato detto. I signori dell’indifferenza e del cinismo d’Italia e d’Europa hanno congiurato, con trafficanti e capi banda libici, a lasciar morire alle porte di casa nostra uomini, donne e bambini che corrono l’estremo rischio per non subire ancora un’estrema sofferenza. E hanno avvolto le loro scelte di mistificanti parole d’odio per i «buonisti» umanitari che sulle cosiddette «barche delle Ong» si battono per evitare ogni morte. Siamo di nuovo assediati da stragi di vita e di verità, che la cronaca registra e la storia giudicherà. Ma chi non ha parole di umanità, di compassione e di preghiera da dire, almeno taccia.