Zeppieri: il talento, gli infortuni, la famiglia «Spero nella carica di Roma»

Il 23enne di Latina è una delle promesse della sua generazione ma è stato sempre frenato dagli infortuni. Ora cerca la svolta agli Internazionali d'Italia: «Gioco in casa conto sui miei tifosi»
May 2, 2025
Zeppieri: il talento, gli infortuni, la famiglia «Spero nella carica di Roma»
Alamy | Giulio Zeppieri, 23 anni, tennista romano
Nonostante le origini romane, la dea Fortuna non è mai stata una sua “fida compagna”. Giulio Zeppieri, mancino, per gli amici “Zeppo”, è nato nella Capitale il 7 dicembre 2001, ma è cresciuto a Latina. Da sempre considerato come una delle promesse della sua generazione, non è mai riuscito a sfondare il muro dei primi cento giocatori del mondo (110 il suo best ranking). Quasi una maledizione, viste le sue grandi potenzialità. Complici sono stati anche i tanti infortuni che gli hanno ostacolato la scalata. L’ultimo è arrivato al polso lo scorso giugno. L’azzurro è stato costretto a operarsi e a rimanere lontano dai campi per ben otto mesi, quando era proprio a un passo dal raggiungere l’obiettivo. È tornato a giocare nel 2025 e adesso vuole cominciare a riprendersi tutto quello che il destino gli ha negato. A cominciare dagli Internazionali, dove partirà dalle qualificazioni da numero 334 del ranking Atp. «È stato un periodo molto complicato e difficile – racconta -. Non è facilissimo tornare subito competitivo come prima. Non sono ancora al 100%. Spero di riuscire piano piano a recuperare posizioni. La soglia dei primi cento la vedo molto più lontana adesso. Ma non è una missione impossibile. Ho approfittato di questo tempo per stare più tempo con la mia famiglia, che mi ha dato una grande mano. A Estoril (torneo Atp 250 portoghese, ndr) ho giocato tre partite abbastanza buone la scorsa settimana. Spero di aver preso ritmo per Roma».
Gli Internazionali hanno un posto speciale nel suo cuore. «Ci tenevo molto a essere qui – aggiunge -. A Roma ho sempre fatto delle ottime partite, anche per merito del pubblico che ogni volta mi ha regalato grande energia. In questo momento, per via del lungo stop, non ne ho molta. Ma mi auguro di riuscire a trovarla grazie ai miei tifosi». I grandi palcoscenici sono il suo habitat naturale. Se lo ricorda bene Carlos Alcaraz, tennista spagnolo n. 3 del mondo, grande rivale di Jannik Sinner. Era l’estate del 2022 quando, nel torneo 250 di Umago, in Croazia, l’iberico dovette sfoderare dal cilindro il suo miglior tennis per battere l’azzurro di Latina. I due si affrontarono in semifinale e finì al terzo set. 7-5 4-6 6-3 il punteggio a favore di Alcaraz. Fu allora che forse per la prima volta Zeppieri si rese conto di poter competere con i big. Aveva appena fatto sudare freddo il terribile ragazzo di El Palmar. «In tutte le partite che ho giocato, anche con giocatori molto forti, non sono mai partito sconfitto in partenza. Ovviamente sono prestazioni che è difficile replicare. Quella fu una settimana particolare, in cui tutto mi riusciva alla perfezione. Me la porterò sempre dietro».
A Roma, “Zeppo” accoglierà a braccia aperte il suo grande amico Lorenzo Musetti, fresco di top 10. «Dai 15 ai 20 anni abbiamo condiviso tantissimi allenamenti, cene e altri bellissimi momenti. Sono molto contento che sia riuscito ad entrare tra i primi dieci giocatori del mondo. Ma non è che ci aspettassimo di meno da lui (sorride, ndr)». Anche a Giulio il talento e la personalità non mancano di certo. Due doti che fin da piccolissimo ha sempre dimostrato di avere. La scelta del tennis arriva quasi casualmente, all’età di sei anni. Avrebbe potuto anche decidere di fare calcio, basket, nuoto e addirittura baseball. «Mi sono avvicinato a questo sport tramite la scuola, che metteva a disposizione dei pullman per accompagnarci ai campi. Ho iniziato a giocare a Latina con il mio storico maestro, Piero Melaranci. Ho dei ricordi molto belli con lui. Nel circolo c’era un clima familiare. I miei genitori non mi hanno mai dovuto costringere ad andare ad allenarmi. Mi sono innamorato del tennis fin dall’inizio».

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