All'Opera di Roma è l'ora di Wagner: l'inaugurazione con «Lohengrin»
Per l'apertura del 27 novembre torna dopo 50 anni il capolavoro di Wagner. Prevista la prima romana di "Roméo et Juliette" di Gounod. In cartellone "Tancredi" di Rossini e "Fa
«È arrivata l’ora di Wagner». Michele Mariotti parla di se stesso, ma anche dell’Opera di Roma di cui è direttore musicale. È tempo del compositore di Lipsia per lui. «Non ho mai diretto un suo capolavoro per intero; solo stralci nei concerti sinfonici», dice per annunciare il suo debutto wagneriano. Ed è tempo del gigante teutonico per il teatro lirico della Capitale che inaugura il 27 novembre la nuova stagione con Lohengrin che «manca da cinquanta anni e non è mai stato rappresentato in tedesco: unicamente con il libretto tradotto in italiano», chiarisce il direttore artistico Paolo Arcà. E il sovrintendente Francesco Giambrone rivela: «È stato il pubblico a chiederci il ritorno di Wagner». Esordio nel ruolo del protagonista per il tenore Dmitry Korchak. Ed esordio nella partitura del “cavaliere del cigno” per Damiano Michieletto, il regista dell’estro e delle contestazioni. Mette le mani avanti Arcà nella presentazione del cartellone che comprende 4 concerti, 14 titoli lirici, 8 balletti, di cui 12 nuove produzioni: «Avremo regie dall’impostazione attuale e dallo stile più pacato. Non alziamo barriere».
“Doppio sogno” il tema della stagione. Una carrellata fra «quattrocento anni di storia della musica, dal barocco al contemporaneo», sintetizza Giambrone. Ad aprile prima esecuzione moderna del Trionfo del Tempo e del Disinganno di Händel che vede sul podio Gianluca Capuano e l’allestimento firmato da Robert Carsen. A febbraio prima assolta della versione italiana di Inferno, opera di Lucia Ronchetti commissionata dal teatro capitolino con anche «l’elaborazione di musica elettronica», chiarisce Arcà. Altra perla Roméo et Juliette di Gounod, mai rappresentata all’Opera di Roma, in scena da fine aprile con Vittorio Grigolo e Nino Machaidze e la regia di Luca De Fusco, direttore del Teatro di Roma. Esperienza che segna l’inizio dell’alleanza fra i due palcoscenici. Stesso titolo in entrambe le sale: uno operistico; l’altro in prosa.
Altra “prima prova” di Mariotti è Tancredi di Rossini previsto dal 19 maggio con il controtenore contraltista (al posto del contralto, per decisione del direttore d’orchestra) Carlo Vistoli, la regia di Emma Dante e il «secondo finale, quello tragico», aggiunge. E lo stesso Mariotti sarà la bacchetta di Falstaff di Verdi a ottobre 2026 con Luca Salsi e Maria Agresta e con la regia della tedesca Tatjana Gürbaca, al suo primo impegno in Italia.
Manca da 35 anni Ariadne auf Naxos di Strauss: sul podio Maxime Pascal. Per il regista David Hermann, è il secondo titolo consecutivo in questa stagione dopo Inferno di Ronchetti. Atteso il debutto operistico del direttore rivelazione 30enne Emmanuel Tjeknavorian nelle Nozze di Figaro di Mozart a settembre 2026 con la regia di Claus Guth. Protagonisti sono Germán Olvera e Markus Werba nel ruolo del Conte di Almaviva, Roberta Mantegna e Federica Guida in quello della Contessa, Erwin Schrott e Alessio Arduini come Figaro, Martina Russomanno e Benedetta Torre nei panni di Susanna. A gennaio in programma La bohème impressionista di Puccini con la regia di Davide Livermore e Carolina López Moreno che si alterna con Maria Agresta; a giugno La Traviata di Verdi che vede nel cast Ermonela Jaho, che torna con uno dei suoi ruoli prediletti, quello di Violetta Valéry, in alternanza con Nadine Sierra ed Ekaterina Bakanova; Dmitry Korchak, di nuovo in scena dopo il Lohengrin inaugurale; Xabier Anduaga, e Antonio Poli vestono i panni di Alfredo Germont; Amartuvshin Enkhbat, Luca Salsi e Misha Kiria interpretano Giorgio Germont. Il 1° novembre 2025 recita straordinaria di Tosca trasmessa dalla Rai per chiudere le celebrazioni del 125° del lavoro di Puccini. . Sul podio sale Daniel Oren, mentre protagoniste sul palco sono le voci di Eleonora Buratto (Tosca), Jonathan Tetelman (Cavaradossi) e Luca Salsi (Scarpia). La regia è di Alessandro Talevi.
Importante anche quest’anno la presenza degli spettacoli di danza, che spaziano dai grandi classici come Lo schiaccianoci e La Bayadère per arrivare a esplorare il Novecento e la contemporaneità con George Balanchine, Pina Bausch, Jerome Robbins, Jacopo Godani, Marco Goecke, Angelin Preljocaj e Benjamin Millepied. «Siamo un teatro solido - rivendica Giambrone -: undicesimo bilancio consecutivo in attivo». Nota critica di Arcà: «La scuola trascura la musica. La considera solo intrattenimento e non un volano di crescita interiore e culturale».
Altra “prima prova” di Mariotti è Tancredi di Rossini previsto dal 19 maggio con il controtenore contraltista (al posto del contralto, per decisione del direttore d’orchestra) Carlo Vistoli, la regia di Emma Dante e il «secondo finale, quello tragico», aggiunge. E lo stesso Mariotti sarà la bacchetta di Falstaff di Verdi a ottobre 2026 con Luca Salsi e Maria Agresta e con la regia della tedesca Tatjana Gürbaca, al suo primo impegno in Italia.
Manca da 35 anni Ariadne auf Naxos di Strauss: sul podio Maxime Pascal. Per il regista David Hermann, è il secondo titolo consecutivo in questa stagione dopo Inferno di Ronchetti. Atteso il debutto operistico del direttore rivelazione 30enne Emmanuel Tjeknavorian nelle Nozze di Figaro di Mozart a settembre 2026 con la regia di Claus Guth. Protagonisti sono Germán Olvera e Markus Werba nel ruolo del Conte di Almaviva, Roberta Mantegna e Federica Guida in quello della Contessa, Erwin Schrott e Alessio Arduini come Figaro, Martina Russomanno e Benedetta Torre nei panni di Susanna. A gennaio in programma La bohème impressionista di Puccini con la regia di Davide Livermore e Carolina López Moreno che si alterna con Maria Agresta; a giugno La Traviata di Verdi che vede nel cast Ermonela Jaho, che torna con uno dei suoi ruoli prediletti, quello di Violetta Valéry, in alternanza con Nadine Sierra ed Ekaterina Bakanova; Dmitry Korchak, di nuovo in scena dopo il Lohengrin inaugurale; Xabier Anduaga, e Antonio Poli vestono i panni di Alfredo Germont; Amartuvshin Enkhbat, Luca Salsi e Misha Kiria interpretano Giorgio Germont. Il 1° novembre 2025 recita straordinaria di Tosca trasmessa dalla Rai per chiudere le celebrazioni del 125° del lavoro di Puccini. . Sul podio sale Daniel Oren, mentre protagoniste sul palco sono le voci di Eleonora Buratto (Tosca), Jonathan Tetelman (Cavaradossi) e Luca Salsi (Scarpia). La regia è di Alessandro Talevi.
Importante anche quest’anno la presenza degli spettacoli di danza, che spaziano dai grandi classici come Lo schiaccianoci e La Bayadère per arrivare a esplorare il Novecento e la contemporaneità con George Balanchine, Pina Bausch, Jerome Robbins, Jacopo Godani, Marco Goecke, Angelin Preljocaj e Benjamin Millepied. «Siamo un teatro solido - rivendica Giambrone -: undicesimo bilancio consecutivo in attivo». Nota critica di Arcà: «La scuola trascura la musica. La considera solo intrattenimento e non un volano di crescita interiore e culturale».
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