Addio a Celso Valli, il padre del pop d'autore
Scomparso all'età di 75 anni il grande produttore, autore di successi indimenticabili per Mina, Baglioni, Vasco Rossi, Ramazzotti, Morandi che oggi piangono il maestro
La musica italiana perde uno dei suoi pilastri più importanti. Celso Valli, compositore, arrangiatore, produttore e direttore d’orchestra, è scomparso all’età di 75 anni. A dare l’annuncio è stato Eros Ramazzotti, suo storico collaboratore e amico: «Celso, mi mancherai maestro. Ciao Celso, un altro gigante che ci lascia». Parole semplici, ma che racchiudono il dolore di un’intera generazione di artisti e ascoltatori.
I funerali si terranno mercoledì 30 luglio alle 14:30 nella Chiesa di San Valentino, a Bologna, città natale dell’artista e luogo dove tutto era cominciato: dal Conservatorio alla fondazione di una big band jazz, passando per le prime esperienze nel progressive rock con i Ping Pong. Valli ha firmato la colonna sonora di almeno quattro decenni di musica italiana e non solo. Basta scorrere l’elenco dei nomi che si sono affidati al suo talento per capire il segno profondo che ha lasciato: Mina, Vasco Rossi, Laura Pausini, Gianni Morandi, Andrea Bocelli, Claudio Baglioni, Renato Zero, Giorgia, Eros Ramazzotti, Matia Bazar, Patty Pravo, Fiorella Mannoia, e l’elenco potrebbe continuare a lungo. Non solo arrangiatore sopraffino, ma autore sensibile, produttore visionario, mente musicale tra le più influenti della storia del pop italiano.
Dietro le quinte di dischi leggendari come La vita è adesso di Baglioni (il disco più venduto di sempre in Italia), Oltre, Il mare calmo della sera, Resta in ascolto, Terra promessa, c’era la sua mano. Brani come Canzoni stonate, Sally, Come Saprei, Self Control, Quello che le donne non dicono, Anche un uomo, Una storia importante, Se bastasse una canzone, Più bella cosa e Un’emozione per sempre portano la sua impronta inconfondibile. Valli era uno di quei musicisti “invisibili” al grande pubblico, ma fondamentali. Il suo lavoro non si limitava a costruire arrangiamenti impeccabili o a dirigere orchestre con maestria: trasformava le canzoni in emozioni durature. Non a caso ha ricevuto dischi d’oro, di platino e anche un Latin Grammy Award per Primavera Anticipada di Pausini, senza dimenticare il disco di diamante ottenuto con Vasco Rossi nel 2011 per Vivere o niente.
Molti artisti hanno affidato ai social il loro saluto a Valli: «Un genio assoluto… un grande amico di fiducia», ha scritto Vasco Rossi. «Un vero artista, con cui ho avuto l’onore di collaborare», ha ricordato Gianni Morandi. «Avete ascoltato tantissime mie canzoni arrangiate e suonate da lui», ha scritto Laura Pausini, mentre Francesco Renga ha detto semplicemente: «La Musica ti piange». A 72 anni, Valli aveva deciso di pubblicare un album tutto suo: Sette canzoni al piano, una sorta di testamento musicale, intimo e raffinato, che oggi assume il sapore di un ultimo regalo. Con la sua scomparsa, l’Italia perde non solo un grande musicista, ma anche un uomo che ha saputo mettere il proprio talento al servizio degli altri, contribuendo in modo silenzioso e costante a costruire il suono di un intero Paese. Celso Valli non era solo un maestro. Era la musica stessa, e la musica oggi lo piange.
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