martedì 7 maggio 2019
Come si arriva alla delicatissima scelta dei dodici brani in gara? C’è una giuria qualificata di esperti, giornalisti, musicisti, personalità della musica e del web. Ora tocca agli interpreti.
Un momento delle selezioni per lo Zecchino d'Oro dell'anno scorso

Un momento delle selezioni per lo Zecchino d'Oro dell'anno scorso

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Tucani goleador, lettere dell’alfabeto che spiegano la grammatica, cagnolini e girini che insegnano l’amicizia, bimbi con la tosse e bambine che pretendono rispetto dal principe azzurro. Questi i contenuti delle dodici canzoni appena selezionate all’Antoniano di Bologna per lo Zecchino d’Oro numero 62, che gareggeranno il prossimo novembre in diretta su Rai 1. «È come il Festival di Sanremo degli inizi, che era davvero il Festival della canzone italiana quando venivano prima scelti brani e poi i cantanti. Ed è il metodo giusto», spiega appassionato il maestro Peppe Vessicchio, per il terzo anno direttore musicale dello Zecchino d’Oro il cui direttore artistico è Carlo Conti. Ora vi sveliamo come funziona la scelta delle canzoni in gara allo Zecchino d’Oro. Chi scrive ha vissuto in prima persona, come giornalista di Avvenire, la bella esperienza di essere parte della commissione selezionatrice. «La nostra politica è quella della massima trasparenza – ci spiega fra’ Giampaolo Cavalli, direttore dell’Antoniano –. Lasciamo massima libertà ai giurati, l’importante è che i brani abbiano doti di originalità artistica e contenuti a misura di bambino».

Dal 16 febbraio scorso i membri della Giuria Interna – composta principalmente dallo staff dell’Antoniano – hanno pre-selezionato 100 canzoni fra le 615 proposte arrivate tramite bando. Ricordiamo che la canzone deve essere originale e inedita e può essere in lingua italiana o in lingua straniera. Nella seconda fase, il 4 marzo scorso, i 100 brani sono stati sottoposti al giudizio di una commissione allargata alla quale hanno partecipato giornalisti, musicisti, personalità legate al mondo della musica e del web, rappresentanti Rai e Sony e lo staff dell’Antoniano. Infine la terza fase: le 22 canzoni scelte, il 5 marzo sono tornate a essere valutate dello staff dell’Antoniano, Peppe Vessicchio e Carlo Conti che hanno deciso le 12 in gara a novembre. Ci ritroviamo quindi alle 10 di una serena mattinata di sole marzolino, all’interno in una ampio salone dell’Antoniano. «Nessuno, nemmeno noi, conosciamo i nomi degli autori dei brani durante la votazione», spiega subito all’inizio della sessione della Giuria allargata fra Giampaolo Cavalli ai 28 componenti della Giuria allargata dotati dei loro computer. Fra Giampaolo ci invita quest’anno «a focalizzare l’attenzione su brani adatti alla fascia d’età fra i 3 e i 7 anni che è quella che segue lo Zecchino d’Oro».

Ciò significa, da parte di tutti, una ancora maggiore responsabilità nell’individuare linguaggi adatti ai più piccini. Inoltre occorre garantire la linea portante fatta di valori e musica di qualità, tenendo presenti sì le esigenze del programma televisivo, ma anche dei cartoni animati che accompagnano i brani e delle future compilation. Accanto al maestro Peppe Vessicchio, equilibrato e autorevole sovrintendente “non votante”, sta la bionda Sabrina Simoni, ferrea e amatissima direttrice Piccolo Coro “Mariele Ventre” puntuale con i suoi giudizi tecnici, insieme a Daniela Giuliani, referente organizzativa del coro. Poi Fabrizio Palaferri che è il responsabile della produzione dell’Antoniano insieme ad autori, tecnici e responsabili delle varie attività culturali, musicali e solidali dell’Antoniano: Angela Senatore; Antonella Tosti; Alex Volpi, Massimo Sterpi; Rosita Asta. Motivatissimi anche i componenti della giuria allargata, ognuno legato da ricordi personali allo Zecchino e tutti onorati e a volte sorpresi, di far parte della giuria. Come il rapper 31enne Clavier Gold (all’anagrafe Daycol Orsini), nato in un quartiere popolare di Ascoli Piceno. «Quando mi hanno contattato dall’Antoniano pensavo fosse uno scherzo – spiega sorridendo –, ma poi ho accettato subito. Da piccolo guardavo lo Zecchino, mi piacevano Le tagliatelle di nonna Pina e Il katalicammello. Ero innamorato delle filastrocche, forse per questo sono diventato un rapper».

Ognuno si collega alla scheda di votazione elettronica. Accanto al titolo di ogni brano, vi è un pdf dove si può leggere il testo del brano, e uno spazio per dare un voto da 1 a 5 che può venire modificato sino alla chiusura delle operazioni. Inizia l’ascolto dei 100 brani, che fila via a spron battuto in religioso silenzio. Clic sul voto, e via, nuova canzone. Man mano che le vocine dei bimbetti risuonano, più o meno intonate, cantando di coniglietti, gnomi, principi, pulcini, fattorie, supermamme e fratellini dispettosi l’atmosfera si scioglie e iniziano i sorrisi. Qualcuno si commuove pure di nascosto, quando i piccoli invitano alla pace, alla fratellanza, a combattere la solitudine con la speranza e i pregiudizi con l’apertura verso gli altri. «Adoro la purezza di questi testi – aggiunge Gio Evan, scrittore e cantautore trentenne dall’immensa chioma da guru –. Amo questa visione della vita dei bambini proiettata verso il futuro». Oggi tutti stiamo tornando un po’ bambini. «Io sto votando quello che piacerebbe a mia figlia di tre anni e mezzo – ci dice Laura Antonini, speaker di Radio Deejay –. Ho fatto parte per due anni del Piccolo Coro dell’Antoniano, ricordi indimenticabili». «A votare è la bambina che è in me, la mia passione è la musica per bambini» ci racconta invece la scatenata youtuber LaSabri, idolo dei piccini cui ha dedicato un canale dove parla di tematiche legate all’infanzia. Dopo cinque ore di ascolto arriva la prima classifica con i voti medi per canzoni. Inizia il civile dibattito, con la possibilità di caldeggiare eventuali brani rimasti per un pelo fuori e rivotabili.

Giudizi tecnici arrivano dai giornalisti specializzati come Solange Savagnone di Tv, Sorrisi e canzoni e Eddy Anselmi, che è anche capodelegazione aggiunto dell’Italia all’Eurovision Song Contest. C’è chi insiste sui valori educativi, come Maria Grazia Novelli, insegnante di sostegno comasca, e chi, come Federico Fiecconi, produttore esecutivo de I cartoni dello Zecchino si preoccupa di come trasformare le canzoni selezionate nei popolarissimi video cartoon animati che ottengono decine di milioni di visualizzazioni sul web (il record storico è per Volevo un gatto nero con oltre 139 milioni di visualizzazioni su youtube).

Votano anche Arianna Salomoni, produttore esecutivo Rai, Sonia Farnesi di Rai Ragazzi, Renato Tanchis di Sony Music, Andrea Maucci della galassia Cori dell’Antoniano e Annarisa Colonna direttrice sanitaria dell’Antoniano.Intanto, in una pausa, arriva una telefonata di augurio dal direttore artistico Carlo Conti: «Spero abbiate votato bene. Quello che vi chiediamo è di aiutarci a trovare il nuovo Il coccodrillo come fa, i nuovi 44 gatti, canzoni che possano rimanere. Auguro buon caffè della Peppina a tutti».

Le canzoni<br>del 62° Zecchino d'Oro | Zecchino d'Oro

Le 12 canzoni scelte per la gara al 62° Zecchino d'Oro

Intanto a marzo si sono aperte le selezioni dei piccoli interpreti che verranno scelti dallo staff dell'Antoniano sino ad agosrto, con grand finale a settembre.

Dovranno interpretare e 12 canzoni in gara al 62° Zecchino d’Oro, in diretta su Rai 1 a novembre con la direzione artistica di Carlo Conti, sono:

  • ACCA di Flavio Careddu, Irene Menna, Alessandro Visintainer
  • SKODINZOLO di Gianfranco Grottoli, Andrea Vaschetti, Gianfranco Fasano, Giuseppe De Rosa
  • IL BOMBO di Alberto Pellai, Angelo Ceriani, Paolo D’Errico
  • TOSSE di Antos Zarrillo Maietta
  • I PESCI PARLANO di Valerio Ciprì, Valerio Baggio
  • NON CAPISCI UN TUBO diFlavio Careddu, Carmine Spera, Giuseppe De Rosa
  • UN PRINCIPE BLU di Flavio Careddu, Carmine Spera
  • METTICI LA SALSA! di Francesca Negri, Stefano Fumagalli, Federica Spreafico
  • SONO FELICE di Maria Elena Rosati, Lorenzo Tozzi
  • O TUCANO GOLEADOR di Luca Tozzi, Nadia Borgognoni
  • L’INNO DEL GIRINO di Silvestro Longo, Fagit
  • LA MEMORIA di Alessandro Visintainer, Irene Menna

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