giovedì 13 luglio 2023
Milanese di Chiaravalle, classe 1924, è stato il più giovane goleador milanista in un derby contro l’allora Ambrosiana
Il milanista Piero Trapanelli, 99 anni

Il milanista Piero Trapanelli, 99 anni

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La canzone di Piero è un inno d’amore eterno al suo Milan, ma anche al calcio tutto, perché oggi l’ex attaccante rossonero compie 99 anni. Si apre ufficialmente la stagione del centenario per Piero Trapanelli, milanese di Chiaravalle, classe di ghisa 1924: l’ex più anziano della Serie A, è stato il più giovane goleador milanista in un derby contro l’allora Ambrosiana e anche il primo “Trap” in panchina, quando ancora Giovanni Trapattoni da Cusano Milanino spendeva gli ultimi scampoli di una vita da mediano nel “loro” Milan. Per il primo Trap, la maglia rossonera è rimasta la sua seconda pelle. Ha cominciato da “Pulcino” in quel Milan che sotto il fascismo divenne il Milano per volontà d’autarchia anche linguistica del Duce. I dirigenti rossoneri a 15 anni lo mandano a farsi le ossa nella formazione del Dopolavoro di Rogoredo, il quartiere in cui vive ancora il Piero, ma due stagioni più tardi lo richiamano per giocare in quella prima squadra in cui la stella era Meazza. L’idolo della sua gioventù, nonostante il “Balilla” , per Gianni Brera “El Pepin, il più forte nel mondo del folber”, fosse una bandiera dell’altra sponda del Naviglio, quella dell’Internazionale Fc. «Un onore per me giocare con Meazza, al quale ho sempre dato del voi», ricorda Trapanelli che grazie all’assenza del due volte campione del mondo (nel 1934 e nel ’38) per infortunio fece il suo debutto in Serie A e proprio nella partita più attesa, il derby del 7 giugno 1942. Un derby mesto, sotto le sirene della guerra e una Milano senza elettricità costretta a spostare la stracittadina da San Siro all’Arena Civica.

Pochi tifosi assistettero al derby in cui Trapanelli stabilì il record ancora insuperato: con 17 anni e 329 giorni rimane il più giovane esordiente ad aver realizzato un gol in un derby. Segnò la rete del momentaneo vantaggio, poi la gara finì 2-2, «ma quel gol – ricorda ancora oggi con commozione – ha cambiato tutto il corso della mia vita». Una vita lunga e un percorso calcistico che lo vide giocare 5 gare di campionato in rossonero, con quel gol rimasto unico quanto speciale, e qualche scampolo di Coppa Italia in coppia con Meazza. Poi tanta gavetta nella provincia lombarda, dalla Cremonese al Varese, dove tornerà da allenatore nella stagione di Serie A 1965-’66 guidando la squadra del commendator Borghi in cui stava nascendo la stella del futuro “Bonimba” azzurro. Per Roberto Boninsegna il Trap era e rimane “mister Trapanelli” che, subentrato in corsa, non riuscì ad evitare la B al Varese ma ancora una volta sfruttò l’occasione per continuare a restare protagonista nel suo amatissimo calcio. Ha portato la Solbiatese in C, ha allenato il Padova, ha vinto un Seminatore d’Oro e infine è tornato da dove era partito, tra i Pulcini. Per decenni ha insegnato calcio ai più piccoli, quelli che in tanti, oggi, ormai diventati adulti, augurano buon compleanno e lunga vita al loro amato Piero, il nonno del Milan e della Serie A.

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