martedì 16 febbraio 2021
Marcano, figlia della scuola Abreu, ha vinto il concorso per direttrici dell’Orchestra Mozart e dalla Philharmonie. Così è passata dal negozio di famiglia di Yaracuy al prestigioso podio francese
La giovane direttrice venezuelana, Glass Marcano

La giovane direttrice venezuelana, Glass Marcano

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La storia di Glass Marcano ha il sapore della favola. Perché «in meno di una settimana la mia vita è completamente cambiata: un giorno ero a Yaracuy, in Venezuela, a vendere frutta nel negozio di famiglia insieme alla mia mamma, quarantotto ore dopo ero sul podio della Philharmonie di Parigi a dirigere un’orchestra» racconta la musicista nata nel 1995 a San Felipe. È successo a settembre dello scorso anno quando la direttrice sudamericana ha preso per la prima volta nella sua vita un aereo ed è volata dal Venezuela in Francia per partecipare alla prima edizione del concorso La maestra, rivolto a direttrici d’orchestra e organizzato dall’Orchestra Mozart di Parigi e dalla Philharmonie. Prima donna di colore a salire su un podio in Francia. La partecipazione al concorso grazie ad un amico che le ha prestato i 150 euro (pari a 180 dollari) dell’scrizione. «Altrimenti non avrei potuto partecipare: da noi, mentre i prezzi continuano ad aumentare a fronte di uno stallo dei salari, lo stipendio medio è di due dollari e mezzo». Un viaggio di fortuna. Prima l’idea di andare via terra (con il rischio di prendere il Covid sui mezzi pubblici) sino a Bogotá, in Colombia, perché il Venezuela aveva chiuso lo spazio aereo per via della pandemia. Poi la possibilità di salire su un volo umanitario: per fare arrivare Glass a Parigi si sono mobilitate l’ambasciata francese e quella venezuelana che le hanno trovato un posto su un aereo diretto a Madrid con il quale il governo spagnolo stava rimpatriando i connazionali bloccati in Venezuela. «Ho passato due giorni senza dormire dalla partenza da casa all’arrivo a Parigi dove sono stata subito catapultata sul podio», racconta Glass, uscita dalla fucina di talenti che è El Sistema inventato da José Antonio Abreu per dare una speranza attraverso la musica a centinaia di migliaia di ragazzi venezuelani.

A quattro anni i primi passi nei cori giovanili, a otto l’inizio dello studio del violino al Conservatorio di musica Mescoli White Star. Subito la pratica in orchestra perché El Sistema accanto allo studio della teoria fa fare molta pratica ai ragazzi. Nel 2012 la prima volta sul podio. Gli studi di direzione d’orchestra alla scuola Abreu e alla Experimental university of the arts che Glass, il cui nome completo è Gladysmarli Del Valle Vadel Marcano, affianca a quelli di giurisprudenza all’Università centrale del Venezuela a Caracas. E nel 2018 la nomina a direttore dell’Orchestra Sinfonica giovanile del Conservatorio Simón Bolívar. «Ma ho sempre lavorato nel negozio di frutta di famiglia per aiutare la mia mamma». racconta Glass cresciuta in un paese dove, dopo il regime di Chavez, si deve fare i conti con la crisi economica alla quale il presidente Maduro non riesce a far fronte: lunghe file davanti ai negozi per comprare qualsiasi cosa, inflazione alle stelle e stipendi fermi da anni. «Quando in negozio non c’era nessuno studiavo e mi esercitavo. E capitava che quando entrava un cliente io lo accogliessi salutandolo con gesti come se stessi dirigendo un’orchestra», racconta la musicista che nel 2019, navigando in Internet, ha scoperto il concorso La maestra. «Ho detto: Wow! Devo andarci! Poi ho dovuto fare i conti con il fatto di non avere i soldi per l’iscrizione, ma non mi sono arresa, ho chiamato amici e parenti per farmi aiutare a raccogliere la cifra necessaria, sono andata a lavorare per guadagnare qualcosa per poter comperare qualche vestito da mettere a Parigi al concorso». L’aiuto dell’amico per l’iscrizione, l’invio dei video per la preselezione, un posto alle finali conquistato sbaragliano 220 concorrenti e la convocazione a Parigi per marzo 2020. Ma la pandemia ha bloccato tutto e il concorso è rimandato a settembre. Intanto, mentre in Europa si assisteva a qualche riapertura il Venezuela inaspriva sempre di più le misure di contenimento, bloccando i voli. «Guardando i video di Glass sono stata subita affascinata dalla sua energia e dal suo carisma. Doveva a tutti i costi essere con noi», spiega Claire Gibault, direttrice dell’Orchestra Mozart di Parigi che ha mobilitato le ambasciate, letteralmente sommerse da mail che chiedevano di aiutare la musicista a volare a Parigi. Il visto, il volo umanitario spagnolo e subito sul podio della Philharmonie. «Usavo l’inglese per comunicare con l’orchestra, ma non sempre mi hanno capita», sorride Glass che non ha vinto il concorso, si è fermata alle semifinali quando sul podio aveva il Concerto per violoncello di Robert Schumann. Ma la giuria, visto il suo grande talento, le ha conferito un premio speciale, una borsa di studio per il Conservatorio regionale di Parigi.

«Pensavo che dopo il concorso sarei rientrata in Venezuela, ma sono felice di essere qui. Non so quanto mi fermerò, ma per ora mi impegno nello studio. E se sarà necessario lavorare in un ambito diverso dalla musica per pagarmi gli studi e per aiutare la mia famiglia lo farò anche qui, come ho sempre fatto in Venezuela», racconta la musicista alla quale l’Orchestra Mozart ha già affidato alcuni concerti. «Il ruolo di chi sta sul podio è quello di guidare un gruppo di persone musicalmente e spiritualmente. L’ho imparato dal mio maestro che mi diceva sempre: sei un buon direttore quando sai ispirare l’orchestra», racconta con un sorriso contagioso Glass per la quale «la musica è sentimento, è energia. E per trasmetterla non serve parlare».

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