venerdì 10 febbraio 2023
Ecco le valutazioni dei 28 brani in gara alla 73ma edizione del Festival di Sanremo. Dal favorito Mengoni alla star Elodie sino agli outsider Madame e Tananai Stasera la serata dei duetti
Le nostre pagelle delle 28 canzoni in gara: i favoriti e gli outsider
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Ecco le valutazioni dei 28 brani in gara alla 73ma edizione del Festival di Sanremo. Dal favorito Mengoni alla star Elodie sino agli outsider Madame e Tananai Stasera la serata dei duetti.

6½ ANNA OXA
Sali (Canto dell’anima)
Testo di Oxa, Francesco Bianconi, Kaballà e musica di Fio Zanotti per un inno ad elevarsi dalle meschinità del mondo e liberare l’anima. Brano indefinibile al servizio di una voce impressionante che gioca a fare quel che vuole.

7 MR.RAIN
Supereroi
Il rapper Mattia Balardi racconta la luce dopo la depressione. «Se avrai paura allora stringimi le mani / perché siamo invincibili vicini». Dolori e lacrime superati grazie all’amore. Il ritornello si appiccica e già domina radio e classifiche.

6½ ARIETE
Mare di guai
La giovanissima Arianna Del Giaccio arruola Calcutta e Dardust per sostenere il pezzo, e si sente. Quota amore “al femminile” tra abbandono e reazione alla tristezza. Ben elaborato il fraseggio poetico, voce sottile con una sua eleganza.

7½ ELODIE
Due
«Il nostro amore è nato appena / ma è già finito male». Una Se telefonando hip hop urban, genere in cui la regina dell’estate eccelle anche come performer. Un sicuro boom nelle radio e potrebbe regalarci sorprese anche sul podio.

6½ LEO GASSMANN
Terzo cuore
Il giovane Gassmann ha un tono di voce capace di passare dal vellutato al melodico e canta in un classico up tempo scritto con Riccardo Zanotti dei Pinguini. Educato, romantico e impegnato l’anti Blanco convince critica e ragazzine.

5½ GIANMARIA
Mostro
Il 18enne Gianmaria Volpato clona la canzone con cui ha vinto Sanremo Giovani. Voce personale e arrangiamento dance anni 80 per raccontare il disagio giovanile. « Ma che ti sembro un mostro? Guarda che sono a posto». Ripetitivo.

8½ MARCO MENGONI
Due vite
L’artista racconta i tormenti, gli sbagli, le riconciliazioni a ritmo serrato. Il ritornello coi violini dell’orchestra si avvolge verso altezze vocali che fanno vibrare l’emozione. Artista di prima grandezza, comunque vada, ha vinto.

6½ ULTIMO
Alba
Niccolò Moriconi cerca a tutti i costi il gradino più alto del podio innalzando sempre più la melodia a pieni polmoni, fin troppo. Dalla disperazione alla luce su un impianto classico buono per tutti. Riempirà comunque gli stadi.

7 COMA COSE
L’addio
Fausto Zanardelli e Francesca Mesiano riconfermano il loro talento indie con un brano semplice e sincero, raccontando la loro crisi personale superata con l’amore. «L’addio non è una possibilità». Perfetti per San Valentino.

6½ CUGINI DI CAMPAGNA
Lettera 22
Debutto al Festival per la storica band che si affida a La Rappresentante di Lista per musica e testi in un brano finto anni 70 per una vera band anni 70. Un ritornello sull’abbandono che non ti molla più e che rilancia il gruppo.

7 GIANLUCA GRIGNANI
Quando ti manca il fiato
Ballata rock sincera dalla melodia ampia, un testo personale in cui l’artista perdona un padre assente che cerca un dialogo dopo anni degno del Premio della Critica. Gianluca si emoziona e carica il brano ai limiti, ma è comprensibile.

6 OLLY
Polvere
Federico Olivieri è l’esempio di rapper pulito, tutto sport e carattere solido. Una canzone tutto sommato positiva sui tormenti
d’amore (omonima di un vecchio brano di Ruggeri) anche se ancora un po’ immatura. Ma siamo certi che l’artista crescerà.

6½ COLLA ZIO
Non mi va
Il collettivo di ventenni milanesi sa suonare e si sente nel ritornello che gira bene, in una canzone che mescola rock, pop e rap per raccontare le insicurezze dei ragazzi nelle relazioni interpersonali. Danzereccia e divertente.

6½ MARA SATTEI
Duemilaminuti
Il testo di Damiano David dei Maneskin ha il merito di affrontare il tema della violenza sulle donne con la bella voce della cantante. Ma l’accumulo delle parole rappate non si riesce a seguire bene. Meriterebbe uno sprint in più.

8 MADAME
Il bene nel male
Talentaccio la 21enne Francesca Calearo con la sua trap malinconica e potente su una prostituta innamorata di un cliente che la disprezza. Fraseggio incalzante su bene e male, base trascinante e carisma da vendere.

5 WILL
Stupido
William Busetti è carino ed educato e piace molto sui social. Anche se lei lo ha lasciato, è lui che si sente stupido. Genere vocale “delicato”, sin troppo per un brano dalle buone intenzioni ma che scivola via subito. Maturerà.

6 SHARI
Egoista
Promossa a Sanremo Giovani, la 20enne Shari Noioso, nata a Monfalcone, appoggia il suo testo trap piuttosto impastato sulla musica di Salmo (presente a Sanremo) che la produce e vorrebbe «solo qualcuno da amare per fagli del male». Ma perché mai?

5½ SETHU
Cause perse
Marco De Lauri arriva da Sanremo Giovani, va di autotune e chitarrone ed è tutta una rincorsa affannata dietro alla ragazza che lo ha mollato. Tentativo di rinfrescare il punk italiano, ma i Decibel erano un’altra cosa quando apparvero sulla scena nel lontano 80.

7 MODA’
Lasciami
Sembra un brano d’amore, ma invece la lei che se ne va è la depressione e ritorna la luce. La band funziona, come pure con la voce di Kekko Silvestre, anche autore, ampia e qui equilibrata. Personale e sincera. Un bel ritorno.

7½ COLAPESCE e DIMARTINO
Splash
Un up tempo battistiano, elegante e ballabilissimo. I due riescono sempre a unire ironia e amarezza con tocco originale nel raccontare il disagio dei nostri tempi e il desiderio di fuga “per non pensare al peso delle aspettative».

4 ROSA CHEMICAL
Made in Italy
Manuel Franco Roncati cerca la ribalta come copia sbiadita di Achille Lauro. Proclama un sovranismo fluido, tra rossetti e poliamori, ma poi sforna un charleston allegrotto. Divertente e azzeccata la musica, tutto il resto è fuffa.

7 LAZZA
Cenere
Re delle classifiche, Jacopo Lazzarini ha personalità e imbarca Davide Petrella e Dardust il cui tocco crea una atmosfera disco anni 90 tra basso, beat, paure e fragilità. Nonostante la festa, ricordati che sei polvere, anzi, cenere. Spacca.

6½ LEVANTE
Vivo
La cantautrice reagisce alla crisi post parto con vitalismo sfrenato, cantando «ho sorriso tanto /dentro a questo pianto / ho voglia di credere di potercela fare». Il testo non è chiarissimo sull’argomento, ma ha il pregio di parlare di un tema spesso taciuto.

6 PAOLA E CHIARA
Furore
Per la quota nostalgia anni Novanta ecco la reunion delle sorelle Iezzi. Le due ex coriste degli 883 puntano all’estate con la disco dance coreografata alla Raffaella Carrà. Parola d’ordine ballare, ballare e ballare, e non pensare.

6½ ARTICOLO 31
Un bel viaggio
Il gruppo pioniere del rap anni 90 capitanato da J-Ax si riunisce e arruola Daniele Silvestri per un inno alla 883. Si ricordano i bei tempi, il successo, ma anche le divisioni e le liti, ma soprattutto l’amicizia ritrovata. Positivo e radiofonico.

6½ GIORGIA
Parole dette male
Si racconta la perdita e l’assenza, fra nostalgia dei tempi felici e il rimpianto per «le ultime parole / quelle dette male». Una ballad dai toni soul eleganti dove Giorgia va in cerca di nuove direzioni. Non così efficace per il podio.

6½ TANANAI
Tango
Il simpatico Alberto Cotta-Ramusino, ultimo allo scorso Sanremo e primo nelle hit, ha messo la testa a posto e ha imparato a cantare. Qui indossa una elegante canzone d’amore uscita dai Festival di Pippo Baudo. Outsider da podio.

5 LDA
Se poi domani
Luca D’Alessio cerca di riscattarsi dal cognome paterno cercando una sua via. Il cantante più giovane del Festival molla il rap e gioca la carta melodica puntando sul romanticismo adolescenziale. Un ballo del mattone dejà vu. Attendiamo vere novità.







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