domenica 3 settembre 2017
Presentati a Venezia i dati della ricerca dell’Istituto Toniolo: il 91% dei ragazzi vede almeno un film a settimana, il genere preferito è la commedia
Giovani al cinema con gli occhiali 3D (Ansa)

Giovani al cinema con gli occhiali 3D (Ansa)

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Ma chi l’ha detto che ai giovani il cinema non piace? I Millennials si rivelano grandi consumatori di film: il 91% ne vede almeno uno a settimana, il 62% più di uno a settimana. È quanto emerge dal Rapporto Giovani promosso dall’Istituto Toniolo con il sostegno di Fondazione Cariplo e Intesa Sanpaolo. L’indagine su giovani e cinema è stata commissionata dalla Fondazione Ente dello Spettacolo all’Istituto Toniolo ed è stata condotta a fine luglio su un campione di 2045 persone tra i 20 e i 34 anni. Più che naturale, quindi presentarla ieri al Lido in occasione della 74ª Mostra del Cinema di Venezia, nell’ambito della ricca serie di eventi qui organizzati dalla Fondazione Ente dello Spettacolo presieduta da don Davide Milani che oggi vedrà protagonista il regista Gianni Amelio, cui verrà consegnato il Premio Bresson.

«Se vogliamo capire come sta cambiando il mondo della settima arte, dobbiamo analizzare le tendenze dei giovani, grandi consumatori di film e contenuti audiovisivi. Solo uno su cinque va al cinema più di una volta al mese, gli altri utilizzano mezzi diversi, come gli smartphone». Così Alessandro Rosina, docente di Demografia e Statistica Sociale all’Università Cattolica e coordinatore scientifico del Rapporto Giovani, ha aperto ieri la conferenza “I giovani e il cinema. Presenza in sala, i generi preferiti, le serie tv, la fruizione in rete. I dati del Rapporto Giovani dell’Istituto Toniolo” condotta da Lorena Bianchetti.

Don Milani ha spiegato le ragioni della ricerca: «La voglia di audiovisivo è grande fra i giovani, ben il 12% guarda un film al giorno e il 62% più volte la settimana. L’Ente dello Spettacolo considera l’esperienza artistica un modo per leggere la realtà e si propone come luogo di mediazione per orientare i giovani spettatori e formarli alla visione, anche attraverso il Cinedatabase online della Rivista del Cinematografo (cinematografo.it)». Un altro dato confortante della ricerca è, inoltre, aggiunge don Milani, che i giovani oltre all’intrattenimento puro, amano il cinema soprattutto come occasione di relazione interpersonale ed anche arricchimento culturale e personale.

Dalla ricerca emerge tuttavia che, seppure di rilievo, è meno frequente la visione in sala. Meno di uno su cinque (18,6%) degli intervistati va al cinema almeno due volte al mese «ma è vero che quasi tutti, ovvero il 92,6% degli intervistati ha espresso il desiderio di andare più frequentemente al cinema, quindi la sala potrebbe crescere se solo si abbassassero i prezzi dei biglietti» ha aggiunto Rosina sottolineando che costi pesano per il 46,4% degli intervistati, specie gli studenti. «L’iniziativa del mercoledì a due euro voleva rispondere a questa esigenza. Il problema è che tutti i film hanno lo stesso prezzo, dalla grande produzione alla piccola realtà», ha commentato Nicola Borrelli, direttore generale Cinema del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo presente ieri.

Il genere preferito dei film è la commedia, che conquista oltre un intervistato su quattro (21,5%), con forte concordanza tra uomini (20,2%) e donne (22,8%). In seconda posizione c’è il thriller/suspense (17,5%), con spiccata differenza tra maschi (20,5%) e femmine (14,4%), e in terza posizione il fantasy (14,5%), con valori simili fra maschi (15,3%) e femmine (13,6%). Quarto posto per il genere avventura (11,8), apprezzato più sul versante maschile (15,4%) che femminile (8,1%). «I giovani sono grandissimi consumatori. Chi segue Checco Zalone può anche andare a vedere Dunkirk. La commedia è un evento di gruppo, che spinge più persone a volersi divertire. Per chi è curioso esistono molte piattaforme per scoprire nuove opere», ha spiegato all’incontro Massimo Locatelli, professore associato di Cinema, Fotografia, Televisione, Filmologia e Storia dei media audiovisivi della Cattolica di Milano.

Non è poi vero che le serie televisive abbiano soppiantato i film, tra i giovani spettatori: certo la visione di fiction ha superato quella dei film tra i giovani italiani, ma per il 35,4% degli intervistati non c’è una prevalenza di un genere sull’altro. Tra chi guarda le serie, il 36% usa esclusivamente la televisione; il 21,3% pur usando altre piattaforme le vede più spesso in tv; il 19,1% non ha una modalità prevalente, mentre il 23,6% usa soprattutto pc/tablet/smartphone.

In questo contesto, quale è il rapporto fra i giovani e la sala? Circa i due terzi degli intervistati (66,3%) apprezzano le sale multiple, ipertecnologiche e dotate di molti servizi. Uno su tre continua, però, a preferire l’ambiente più rilassato delle piccole sale. I multiplex sono apprezzati soprattutto dai più giovani, è infatti preferita da tre under 25 su quattro. Ad amare le sale piccole sono soprattutto i laureati (42,9% contro il 29,1% dei diplomati e il 35,6% di chi si è fermato alla scuola dell’obbligo). I giovani ci sorprendono anche sulle motivazioni: chi intende il cinema soprattutto come un divertimento e passatempo (36%) viene dopo a chi intende il cinema in sala come intrattenimento in relazione con gli altri (39,8%) mentre significativa è la quota di chi invece apprezza soprattutto l’aspetto culturale e di arricchimento personale (24,2%). Sul futuro del cinema in sala, per il 53% la visione in sala manterrà una propria funzione e un proprio fascino anche in futuro, mentre il 47% pensa che più verosimilmente i film si guarderanno privatamente online e su dispositivi ipertecnologici. Conclude Rosina: «Il cinema in sala ha vissuto prima la concorrenza della tv e ora dei nuovi media, ma esso stesso si evolve e mantiene anche specificità destinate a durare».

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