mercoledì 11 agosto 2021
L'attrice che debuttò con Spike Lee e ha conquistato la platea tv nella fiction di Rai1 “Non dirlo al mio capo”, è ora in classifica con un libro di racconti: «Presto al cinema sui padri rimasti soli»
L'attrice e scrittrice Chiara Francini

L'attrice e scrittrice Chiara Francini

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Il grande pubblico la conosce come la graffiante e snobbissima Perla, coprotagonista accanto a Vanessa Incontrada nella fiction di Rai 1 Non dirlo al mio capo. Ma Chiara Francini, grandi occhi azzurri e rossetto rosso, non è solo un’attrice dai tempi comici irresistibili, come ha dimostrato in tanti film come Maschi contro femmine e Femmine contro maschi, o serie tv come Tutti pazzi per amore e alla conduzione di Colorado Café di Italia 1. Da qualche hanno si è scoperta scrittrice, dalla punta arguta e dalla vena brillante, tanto da essere diventata un fenomeno nelle classifiche librarie. Lo dimostra anche il suo ultimo libro, Il cielo stellato fa le fusa (Rizzoli), che ha presentato nel suo tour italiano a Castiglione Cinema, organizzato dall’Ente dello Spettacolo, dove l’abbiamo incontrata.

Voce narrante di questo novello Decamerone il gatto rosso Rollone, che ascolta ironico e indolente le novelle 2.0 di un gruppo di 4 ragazzi e 4 ragazze, provenienti ognuno da un mondo diverso, richiusi in una villa sontuosa a Fiesole. «Il libro è stato scritto durante la pandemia» ci racconta la Francini, nata a Firenze ma cresciuta nella popolare Campi Bisenzio. Papà e mamma impiegati alle poste, una famiglia tranquilla, la Francini passa l’infanzia con i nonni e sviluppa la sua fantasia e creatività con loro. La passione per la scrittura e la letteratura la porta al liceo classico, il prestigioso Dante di Firenze.

«Il mio autore preferito è Gadda, poi la Austen, Fitzgerald. Il primo spettacolo? – spiega sorridendo – Sono stata scelta per fare Santa Caterina in una recita alle elementari. Poi a Firenze mi iscrissi alla scuola del Teatro della Limonaia di Barbara Nativi mentre in contemporanea frequentavo l’Università, dedicandomi alla letteratura italiana. Mi piaceva molto paleografia, la linguistica, la semantica. Volevo fare la carriera universitaria ». Ma il teatro di ricerca la affascina e la cattura, anche se è la comicità a darle il primo lavoro con una parte all’Ambra Jovinelli allora diretto da Serena Dandini. «Io sono molto più malinconica e drammatica, se si leggono i miei libri si capisce», aggiunge l’attrice che come primo film vanta Miracolo a Sant’Anna di Spike Lee.

Ma è nelle commedie che questa attrice innamorata di Monica Vitti, Anna Marchesini e Franca Valeri si fa notare con la sua innata ironia e le sue battuti sagaci. Come sagace è la sua scrittura, che arriva all’improvviso nel 2017 quando Rizzoli le chiede una autobiografia e lei risponde con un romanzo. «La scrittura mi ha dato la grande libertà di creare personaggi femminili, di parlare degli esseri umani a tutto tondo – aggiunge –. La scrittura è un dialogo fatto di carne. Io penso che il dialogo salverà il mondo, soprattutto oggi: quando non ci si può toccare, le parole ti abbracciano». Il nuovo romanzo della Francini spazia dall’Egitto ai primi anni 20 dell’America.

«Ho messo insieme una serie di storie ed eventi storici, fatti di straordinaria quotidianità che mi avevano toccato. La novella cui sono più affezionata è quella nata studiando il Gruppo 63. La prima donna che vi partecipò fu la poetessa performativa Patrizia Vicinelli, che ebbe una vita molto travagliata. E mi sono imbattuta nella storia del poeta Vittorio Reta: il suo Visas è un libro incredibile. Ecco, questa novella è dedicata ai poeti dimenticati». La Francini tornerà sulle scene teatrali in autunno con due spettacoli fermati dalla pandemia, Coppia aperta quasi spalancata di Dario Fo e Franca Rame e L’amore segreto di Ofelia per Fanny e Alexander. «Lavori con al centro le donne – aggiunge –. Dobbiamo essere consapevoli dei nostri talenti e dei nostri limiti, bisogna combattere ma non necessariamente lamentarsi».

Fatto sta che le donne amano moltissimo i personaggi interpretati dalla Francini, in particolare Perla: «Perla ha conquistato tutti perché è molto vera e molto schietta ed è forte delle sue fragilità. L’ironia è la salvezza del mondo, soprattutto per una donna, ti permette di vedere la realtà per quello che è. Ho cercato di riprodurre la stessa ironia nel libro: quella di Boccaccio è una commedia umana, che è bella anche quando è amara». Infine la Francini anticipa l’uscita del film Altri padri, opera prima di Mario Sesti, in cui sarà protagonista: «Il 50% degli uomini che frequentano la Caritas sono padri divorziati. Questo film affronta questo tema doloroso e racconta la fine della storia di un amore, quando all’interno della famiglia ci sono dei figli».

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