domenica 30 ottobre 2022
Nato nel 2002 in Vietnam e adottato a cinque mesi da una coppia italiana, oggi Lorenzo Minh è il nuovo talento della nostra ginnastica al suo primo Mondiale
Lorenzo Mihn Casali, 20 anni, nuovo talento della ginnastica italiana

Lorenzo Mihn Casali, 20 anni, nuovo talento della ginnastica italiana - Federginnastica

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L’Italia maschile della ginnastica – volata al Mondiale di Liverpool da vicecampione d’Europa in carica, dopo il sorprendente argento acciuffato nella rassegna continentale di Monaco di Baviera a Ferragosto – è un mosaico di atleti col desiderio di emergere. Nicola Bartolini dovrà dimostrare sul tappeto inglese come l’oro iridato in Giappone un anno fa non sia stato un caso, Yumin Abbadini vorrà dare continuità al fresco titolo italiano, mentre il ventenne marchigiano Lorenzo Casali vivrà la prima rassegna iridata della carriera come una tappa per fare esperienza. «I Mondiali – argomenta Casali – sono una fermata importante nel cammino verso i Giochi di Parigi 2024. Non sono ancora qualificanti, ma serviranno per definire i valori in campo. La medaglia europea ci ha dato carica e consapevolezza nei nostri mezzi». La data chiave sarà domani: quel giorno Lorenzo e compagni si giocheranno in qualificazione l’accesso a tutte le finali. «Seguirò le decisioni del dt Giuseppe Cocciaro. Preferisco corpo libero, parallele e volteggio, ma sono più un generalista che uno specialista. Sto maturando, ma ho ancora da imparare e migliorare. Quest’anno i podi assoluti agli Europei e ai Giochi del Mediterraneo hanno confermato le medaglie giovanili a squadre vinte tra Mondiali Juniores e Eyof». La storia di Casali è intrisa di bontà.

Nato nel 2002 a Hanoi in Vietnam, si ritrovò ben presto in orfanotrofio e a soli cinque mesi fu adottato da Stefano e Ste-fania, coppia residente in provincia di Ancona. «Sono arrivato in Italia a otto mesi e sono cresciuto a Offagna. Da bambino giocavo a calcio, poi a 9 anni ho conosciuto il mio allenatore attuale, Fabrizio Marcotullio, e così dal 2011 la ginnastica artistica è diventata il mio mondo». Undici anni di sport senza interruzioni, tra sacrifici e crescita umana. «Lo sport è stata una palestra di vita, mi ha aiutato a crescere e a integrarmi, e oggi occupa l’80% della mia giornata all’Accademia di Fermo, dove vivo in un appartamento con i miei compagni di lavoro. L’anno scorso mi sono diplomato al liceo scientifico sportivo Livio Cambi di Falconara. Per i cinque anni delle Superiori, dopo la scuola, mi allenavo al PalaRossini di Ancona». Tesserato per la Giovanile Ancona, Lorenzo può contare oggi sul supporto elargito dalla Federginnastica grazie al Programma Road to Olympic Games. «Pur non essendo un militare sono un ginnasta a tempo pieno. Mi alleno mattina e pomeriggio quattro giorni a settimana, gli altri due studio a distanza Scienze dell’Alimentazione all’Università telematica San Raffaele». Il suo sogno è diventare infatti un nutrizionista sportivo. «Sono seguito da Luca Belli, un professionista molto bravo e da quando ho cambiato alimentazione la mia prestazione è migliorata. Buon cibo, recupero fisico e corretta integrazione sono stati gli ingredienti che mi hanno fatto svoltare», spiega il ginnasta il cui nome completo è Lorenzo Mihn Casali.

«Mihn è l’unica cosa che mi è rimasta del Vietnam insieme ai tratti somatici. Non ci sono mai stato, né ho tessuto rapporti con i genitori naturali. Il mio compagno di culla, anche lui adottato da una coppia italiana, vive a Pesaro. In futuro magari mi recherò lì per una vacanza, ma adesso nella mia testa c’è solo la preparazione per le Olimpiadi». Prima di partire per Liverpool, Casali e compagni hanno rifinito la preparazione a Milano all’Accademia Federale: «Agli Europei ci aspettavamo al massimo una medaglia di bronzo, abbiamo dato tutto, i turchi hanno sbagliato ed è arrivato l’argento. Ai Mondiali, con i russi esclusi per le noti e tristi vicende belliche, per le medaglie dovrebbe essere una sfida tra Giappone, Cina e Stati Uniti. Subito dietro vedo i padroni di casa britannici, che in estate hanno vinto Giochi del Commonwealth e Europei, e i turchi. Noi siamo in terza fascia, ma prima di tutto dovremmo conquistare un posto tra le migliori otto. Poi fatta la prima parte dell’opera, in finale sarà più semplice, in quanto ci sarà meno tensione non dovendo dimostrare nulla». In ottobre ai Campionati Italiani, Casali è stato due volte secondo: nel concorso generale alle spalle di Abbadini e al corpo libero preceduto dall’iridato Bartolini. «L’oro inaspettato di Nicola dodici mesi fa a Kitakyûshû ha portato giovamento all’intero gruppo. Avere in squadra un campione del mondo ti dà una marcia in più e ti spinge a fare sempre meglio». Oggi per imitare i compagni già blasonati, domani chissà per provare in prima persona a calpestare quei gradini magici. Chiudendo il cerchio su una storia d’amore nata in un orfanotrofio di Hanoi due decenni fa.

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