sabato 7 novembre 2020
Il musicista si è spento a 72 anni ieri sera a una settimana dal ricovero. L'ultima intervista con Avvenire
Stefano D'Orazio scomparso all'età di 72 anni

Stefano D'Orazio scomparso all'età di 72 anni

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Il coronavirus ha portato via anche lui, Stefano D'Orazio, 72 anni, ex batterista dei Pooh. A darne l'annuncio poco fa su Twitter l'amico Bobo Craxi, notizia confermata su Facebook dall'amico e compagno di lavoro Roby Facchinetti. Con lui il batterista e compositore romano aveva composto e lanciato ad aprile il commovente brano Rinascerò rinascerai dedicato alla città di Bergamo. D'Orazio era ricoverato in ospedale da una settimana nel massimo riserbo: ieri sera l'improvviso peggioramento e la morte. "STEFANO CI HA LASCIATO! Due ore fa… era ricoverato da una settimana e per rispetto non ne avevamo mai parlato… oggi pomeriggio, dopo giorni di paura, sembrava che la situazione stesse migliorando… poi, stasera, la terribile notizia”. I Pooh – Roby, Red, Dodi, Riccardo - hanno ricordato cosi su Facebook l’amico e compagno di viaggio scomparso dopo aver combattuto a lungo una malattia complicata all'improvviso dal covid. “Abbiamo perso un fratello, un compagno di vita, il testimone di tanti momenti importanti, ma soprattutto, tutti noi, abbiamo perso una persona per bene, onesta prima di tutto con se stessa. Preghiamo per lui. Ciao Stefano, nostro amico per sempre…”.

Solare, simpatico ed estroverso, Stefano D'Orazio ha accompagnato la storia dei Pooh dal 1971 anche come autore per dedicarsi poi a una carriera di successo come autore di musical. Grande il cordoglio di tutto il mondo dello spettacolo. Nessun dettaglio ancora per i funerali, ma si pensa alla possibilità di una cerimonia all'aperto lunedì a Roma nel rispetto delle norme anti Covid.

Ripubblichiamo qui l'intervista del 25 maggio scorso rilasciata da Stefano D'Orazio ad Avvenire.

Ben 15 milioni di visualizzazioni su Youtube dall’8 aprile ad oggi. Un record quello segnato dal brano Rinascerò rinascerai scritto a 4 mani dagli ex Pooh Roby Facchinetti e Stefano d’Orazio, l’inno per Bergamo ferita che ha commosso il mondo, tanto da essere tradotto in 24 lingue, persino in giapponese e in alcuni dialetti africani. Un brano scritto col cuore, i cui proventi ricavati dalla vendita sulle piattaforme musicali sono destinai all’Ospedale papa Giovanni XXIII di Bergamo, ancora in prima linea nella lotta al Coronavirus.

«Questi risultati hanno dell’incredibile e siamo molto orgogliosi dell’affetto del pubblico – ci racconta il batterista Stefano D’Orazio, oggi autore di musical e imprenditore musicale –. Molte star dall’estero ci hanno chiesto di poter interpretare nella loro lingua il brano. Un boom vero e proprio c’è stato in Germania e non possiamo che ringraziare tutti». Nell’attesa del resoconto ufficiale del ricavato dalle vendite del brano, su cui la Siae ha rinunciato alle sue provvigioni, però D’Orazio lancia un appello a Youtube. «Mentre il ricavato del brano è 0,99 euro per chi lo acquista da piattaforme come Spotify, Youtube dà pochissimo agli autori per ogni visualizzazione, cosicché da loro ci arriveranno solo briciole. Invitiamo quindi un colosso come Youtube ad aumentare eccezionalmente le royalties per una buona causa». Appello lanciato per primo dal giornalista Franco Zanetti direttore di Rockol che aveva denunciato subito l’anomalia. Stando alla cifra media corrisposta da Youtube nel 2019 ai titolari del diritto d’autore per ogni visualizzazione sulla piattaforma (0.00069 dollari a passaggio), oggi con 15 milioni di stream a Facchinetti– D’Orazio arriveranno da Youtube solo 10mila 350 euro da destinare alla beneficenza. Una nota davvero stonata se si pensa che Rinascerò rinascerai è nato in diretta dall’epicentro stesso della pandemia, mentre le colonne di camion militari che portavano via i morti da Bergamo scorrevano davanti alle finestre di Roby Facchinetti, colpito dal lutto nella sua famiglia.

«Questa canzone è nata in nata due ore – racconta D’Orazio –. Roby mi ha telefonato in lacrime, aveva scritto una melodia sull’onda della sua disperazione, e al volo ho composto il testo. Ha funzionato e la cosa di cui siamo più fieri è che abbia toccato il cuore di tante persone». Lo stesso D’Orazio, 71 anni portati come un ragazzino, non vede l’ora di riabbracciare l’amico Roby con cui si sarebbe dovuto incontrare a metà febbraio per lavoro, ma per prudenza ora resta a casa a Roma. Fra i vari progetti insieme, anche quello di un nuovo musical, dopo il grande successo del Pinocchio targato Pooh: «Si tratta di una grande musical prodotto dagli australiani, con Roby ci stiamo lavorando da due anni – ci svela D’Orazio – Una cosa completamente fuori dai canoni, tridimensionale e multimediale. Ora è tutto fermo». Il musical, infatti, è la grande passione di D’Orazio, diventato prolifico autore, il cui pensiero, però, va ai tanti giovani artisti, oltre che alle maestranze, bloccate dalla pandemia. «Il musical per come è fatto, è molto difficile da mettere in scena con queste restrizioni» aggiunge.

Nel frattempo, Stefano D’Orazio ha deciso di appoggiare la nuova associazione nata in memoria di Manuel Frattini, scomparso prematuramente a ottobre, protagonista dei musical scritti o prodotti da D’Orazio Pinocchio, Aladin, Cercasi Cenerentola e Sindrome da Musical. Per volontà della famiglia dell’artista, che lunedì scorso avrebbe compiuto 55 anni, è stata fondata l’Associazione Culturale “Manuel Frattini”. «Ora verrà lanciata a suo nome una borsa di studio per nuovi talenti» conclude D’Orazio. Sabato 30 maggio sul sito MyMovies.it sarà possibile vedere Crazy for Manuel, uno speciale dedicato al musical Crazy for you, prodotto dalla BSMT (Bernstein School of Musical Theater).

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