Ultimissime su Roma e Medjugorje: letture divergenti, interesse comune
domenica 28 giugno 2015
Visti dal mio robot, i titoli che la Rete e i media in genere hanno dedicato nelle scorse ore all'argomento sono tutto un pullulare di fiammelle: simbolo che questi usa per segnalarmi la popolarità di cui tali titoli stanno godendo sui social network, ma che a me ricorda tanto la discesa dello Spirito Santo, il giorno di Pentecoste, sugli apostoli e su Maria, la madre di Gesù. Appunto. Perché l'argomento è Medjugorje, e segnatamente un documento della Congregazione per la dottrina della fede che, talvolta anche all'interno dello stesso articolo, si dice imminente oppure no, e severo oppure no, intorno alle apparizioni mariane, ai veggenti e ai pellegrinaggi in quel luogo.Riassumo la dinamica della comunicazione. Due pezzi, abbastanza divergenti, hanno fatto da fonte a tutti gli altri: uno di Serena Sartini su «Il Giornale», il 25 (http://tinyurl.com/nnatw8y); l'altro di Andrea Tornielli su «Vatican Insider», il 26 (http://tinyurl.com/pmg4las). L'anteprima l'aveva data Vittorio Messori: era intervenuto il 24 su Radio1 con previsioni pacate e circostanziate sul contenuto del documento, definito interlocutorio, ma suonando contemporaneamente uno stentoreo allarme-scisma.Sulla sua pagina Facebook, Simone Sereni ipotizza, con giusta ragione, un parallelo tra queste dinamiche e quelle che hanno preceduto l'uscita dell'enciclica. Ma i commenti lo richiamano al merito, piuttosto che all'analisi della fisiologia e delle patologie del giornalismo di religione al tempo di papa Bergoglio. Essendo anch'io tra i pochi cultori della materia cerco di prevenire un analogo richiamo e provo a trarre da questa parabola una lezione maggiore. Per le dimensioni, l'intensità e i frutti del "fenomeno Medjugorje" pronunciarsi su di esso val bene, verso i "cattolici", specie in Italia, quel che vale verso "tutti" la parola detta nell'enciclica sulla cura della casa comune. Sui modi della comunicazione è necessario stare all'erta, ma almeno stavolta del fiuto del sistema dei media ci si può fidare, persino in materia di religione: l'interesse è reale.
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