Nosiglia: alla famiglia non ci sono alternative

​Intervento dell'arcivescovo di Torino dopo la decisione del sindaco Cinque stelle di creare una assessorato alle "famiglie", mettendo sullo stesso piano ogni tipo di unione.
July 15, 2016
Nosiglia: alla famiglia non ci sono alternative
Alla famiglia non ci sono “alternative”
. Le altre forme di unione civile, pur riconosciute dalla legge, non possono essere equiparate nella natura giuridica come nell’organizzazione sociale.
L’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia
, con un autorevole intervento,
ha precisato la posizione della Chiesa dopo i primi “pronunciamenti”,
all’inizio della settimana,
di esponenti della Giunta comunale di Torino guidata dalla grillina Chiara Appendino
,
orientati a considerare sul medesimo piano (tutte “famiglie”) ogni tipo di unione
fra persone di sessi diversi o dello stesso sesso.
Invece la famiglia «composta di papà, mamma e figli», va riconosciuta nella sua specifica soggettività sociale.
Nosiglia ha scelto le pagine torinesi del quotidiano "La Stampa" per ribadire gli orientamenti espressi da papa Francesco nella "Amoris laetitia" e per chiedere uno “stile” di maggiore dialogo, non ideologico, ma concreto e rispettoso di tutte le opzioni: «Sarebbe molto più opportuno un coinvolgimento, cordiale e corresponsabile, di tutte le componenti civili culturali e religiose della città e degli stessi cittadini, che vanno riconosciuti protagonisti di scelte che li riguardano direttamente». Più che sulle parole, chiede l’arcivescovo,
ci si confronti su azioni e strategie concrete in favore delle famiglie, che a Torino pagano duramente i prezzi della crisi.
Invito che pare essere prontamente raccolto dal sindaco, che dal suo sito fa sapere di voler incontrare al più presto l’arcivescovo (finora si sono sentiti per telefono; Appendino era indisposta e non ha partecipato alla Messa per san Giovanni Battista).
Nosiglia ha voluto riportare la questione famiglia alla concretezza dei fatti
ricordando che è orizzonte prioritario per la Chiesa torinese, impegnata a sostenere i nuclei nelle emergenze della crisi come nelle difficoltà delle relazioni personali. Lavoro svolto da anni con i centri d’ascolto, le borse lavoro, i volontari delle parrocchie. L’arcivescovo ha poi ribadito un altro impegno che la diocesi prosegue, da anni, con discrezione:
la disponibilità all’accoglienza
e all’incontro rivolta a persone di diverso orientamento sessuale che vogliano confrontarsi, con onestà e sincerità, con l’insegnamento e l’esperienza della Chiesa. Nosiglia ha anche osservato che
non tocca alla Chiesa fornire “patenti di legittimità” ai laici che dichiarano di impegnarsi per la famiglia
: essi «hanno la piena libertà, e la relativa responsabilità, del proprio discernimento; e hanno il dovere di confrontarsi serenamente con i contesti istituzionali cui fanno riferimento". L’attenzione dell’arcivescovo va collegata alla manifestazione di ieri pomeriggio davanti a Palazzo Civico delle associazioni del "Popolo della famiglia".

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