Ucciso leader di Hezbollah in Libano, l'Iran condanna l'omicidio
di Redazione
Ali Tabatabai è stato ucciso in un blitz delle forze israeliane domenica. Netanyahu: aveva le mani sporche di sangue. Gli Usa avevano posto una taglia di 5 milioni di dollari per la sua cattura

L'Iran ha condannato l'uccisione del capo militare di Hezbollah, morto domenica in un attacco aereo israeliano nella periferia sud di Beirut. «Il ministero degli Esteri iraniano condanna fermamente il vile assassinio del grande comandante della Resistenza Islamica libanese, il martire Haitham Ali Tabatabai», ha dichiarato in una nota il ministero degli Esteri di Teheran, stretto alleato della milizia sciita libanese.
Ali Tabatabai era un alto ufficiale della milizia filo-iraniana, capo di stato maggiore de facto e figura influente del cosiddetto "partito di Dio": era il responsabile delle attività militari in Siria, Yemen e Iraq, già comandante della Forza Radwan, l'unità d'élite del movimento. Israele lo riteneva il responsabile dei tentativi di Hezbollah di riorganizzarsi per tornare a colpire lo Stato ebraico, dopo che tra settembre e novembre 2024 ne aveva decimato la leadership. L'Idf ha confermato domenica sera di averlo «eliminato», al termine di un attacco condotto in Libano sulla periferia sud di Beirut, roccaforte di Hezbollah. Per il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, si trattava di «un assassino sanguinario, con le mani sporche del sangue di israeliani e americani». Gli Stati Uniti avevano offerto una ricompensa di 5 milioni di dollari in cambio di informazioni che portassero alla sua cattura.
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