sabato 12 giugno 2021
«Va oggi particolarmente di moda miscelare scritture finzionali, come il romanzo o la poesia, a scritture che finzionali non sono, o non dovrebbero essere, perché vincolate alle regole di un discorso veridico. Generi come l'inchiesta, il saggio, il diario, il pamphlet; il giornale di viaggio, il taccuino, l'autobiografia». Analizzando gli orientamenti letterari che vengono via via alla luce, Gianluigi Simonetti nota come una certa «volontà di empiria, di realtà grezza e di vita vera, anima gran parte della letteratura circostante» così come, del resto, nel campo dei media, intrattenimento e informazione, documentari e film, vita quotidiana e spettacolo, tendono a miscelarsi nei generi dell'infotainment, della docufiction e del reality show. Nel periodo che siamo stati costretti a casa, poi, la fame di realtà - come la chiama Simonetti - dev'essersi ancor più intensificata, prova ne sia la marea liberata della nostra gioia di uscire, di bere l'aria dell'alba e della sera, insieme a tanta gente, di raggiungere i boschi e persino le spiagge nonostante le acerbe temperature primaverili. Mi sa che siamo saturi di schermi e di connessioni da remoto, di volti e stanze che, alla fine, pur essendo veri non son reali come li vorremmo.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: