sabato 4 marzo 2006
Si sente il vento di una grande pagina/ redatta da me, da te e da Dio,/ rigirata in alto da mani straniere"/ Si sente il bagliore di un foglio/ nuovo, su cui tutto potrà accadere. È da tempo che non propongo testi di poesia. Lo faccio oggi con uno dei poeti a me più cari, anche se di ardua lettura, l'austriaco Rainer M. Rilke. Ho scelto pochi versi abbastanza lineari dal Libro della vita monastica che egli iniziò a comporre nel 1899. Stava spegnendosi un secolo che il poeta comparava a una pagina pesante, carica di eventi e di parole, di luci e di ombre, che una mano possente girava così da lasciare spazio a un nuovo foglio candido, tutto ancora da scrivere. Io assumo questa immagine per parlare dell'esistenza di ciascuno di noi, simile appunto a una pagina del grande "libro della vita" che la Bibbia descrive come squadernato davanti a Dio. Sul foglio intestato a ciascuno di noi abbiamo scritto tante volte cose belle, ma siamo andati spesso fuori riga, abbiamo lasciato macchie, introdotto cancellature. Su quel bianco hanno lasciato tracce anche altri che avevano attraversato la nostra vita, talora trasfigurando in splendore le nostre azioni, altre volte tentandoci e pervertendo il nostro operato. Là si scopre anche la scrittura invisibile di Dio che forse non ci siamo premurati di decifrare, eppure erano parole destinate proprio e soltanto a noi. Quando decidiamo di convertirci e di mutare rotta, la mano di Dio è pronta a girare quella pagina e a offrirci un foglio immacolato perché abbiamo a continuare la nostra scrittura in modo nuovo. Così accadrà anche nell'ultima ora della nostra vicenda umana: allora Dio aprirà per noi una pagina definitiva ove sarà scritta la nostra meta che speriamo sia di luce e di pace perfetta.
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