venerdì 19 ottobre 2018
Sellerio ha pubblicato un ampio e intrigante romanzo di investigazione di un maestro inglese del genere, Len Deighton: SS-GB. I nazisti occupano Londra. Sui nostri schermi sta per arrivare un filmone hollywoodiano il cui titolo è quello originale, grazie alla consueta e altissima intelligenza dei nostri distributori, The man in the high castle, che temo sia non altro che una selezione per le sale di una recente serie tv, tratta da un grande romanzo di fantascienza o fantastoria o fantapolitica di Philip K. Dick.
Dick è stato un grande scrittore "di genere", un geniale nevrotico che ha intuito moltissimo del mondo a venire, nei suoi e nostri e lontani anni '50 e '60 dello scorso secolo. Il romanzo ebbe un titolo italiano bellissimo, La svastica sul sole; la Urania di Mondadori se lo fece sfuggire, l'edizione accurata è della Fanucci. Deighton racconta un'Inghilterra dove la guerra è stata vinta dai tedeschi, un Paese occupato dai nazisti; Dick raccontava come gli Usa avessero perso la guerra e fossero occupati e amministrati una parte dai tedeschi e una dai giapponesi, parimenti feroci. Molti intrighi e scarsa resistenza.
«Qui non può accadere», dicevano gli inglesi e gli americani negli anni '30 guardando alla Germania e all'Urss, ma ci furono già in quegli anni libri che immaginavano il contrario, il più vecchio di un americano che aveva da poco vinto il Nobel, Sinclair Lewis, un romanzo diventato subito film, It can't happen here, Qui non può accadere (che le elezioni potessero venir vinte da un miliardario golpista filo-nazista). Gli inglesi chiamano questo tipo di racconto "What if", cosa sarebbe accaduto, o potrebbe accadere, se... Un film bellissimo di Cavalcanti (brasiliano-inglese), Went the day well?, raccontava già nel '42 cosa accadeva in un paesino inglese occupato (dal cielo) dai nazisti; Hitler's Britain del 2002 fu un film tv molto bello su una presunta occupazione nazista dell'isola. The War Game (1965) di Watkins, ipotizzava uno scontro nel Paese, prima del '68, tra polizia e sinistra. Insomma, l'ottimo Deighton che sa aggiungere la tensione del thriller all'accuratezza dello sfondo, non fa che ricordarci quello che accadrebbe se... what if.
Racconto queste cose per lamentare la povertà dei narratori odierni nei confronti del futuro, tutti minimalisti e troppo soddisfatti per tentare un massimalismo intelligente. Solo Houellebecq in Francia ha osato un grande romanzo, in cui i musulmani vincevano le elezioni, e le adesioni di massa che ne seguivano: Sottomissione. Di questa letteratura abbiamo bisogno più che delle storielle sentimentali e consolatorie su un ottuso presente.
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