Perseveranza
martedì 21 gennaio 2025
Non c’è solo l’Antico Testamento a preoccuparsi della felicità. All’altro capo della Bibbia, tra le epistole del Nuovo Testamento, c’è un altro libro che vi volge la sua attenzione. La Lettera di Giacomo, indirizzata a giovani comunità cristiane provate da varie difficoltà, individua la felicità innanzitutto nella perseveranza, e con una beatitudine afferma: «Beato l’uomo che sopporta la prova con perseveranza, perché, una volta messa alla prova la sua solidità, riceverà la corona della vita promessa a quelli che amano Dio» (Gc 1,12). Non sappiamo di quale prova qui si tratti: è la tentazione? O piuttosto, come pare indicare il contesto, le persecuzioni di cui sono vittima i primi cristiani? Poco importa: in entrambi i casi, io fondatamente temo di non meritare la corona che cingerà la testa dei vincitori, così come si premiano i vincitori delle gare sportive. Io non sono un atleta, nemmeno un atleta di Dio: lascio questa felicità ai più forti di me. Non sono tuttavia le capacità di disciplina e di forza interiore quelle lodate da san Giacomo. La prova non è quella del nostro autocontrollo davanti alla paura, della nostra forza, ma della forza del nostro amore. La persecuzione non rivela degli eroi, ma degli innamorati, che non contano sulle proprie risorse ma su Colui in cui hanno riposto la loro fede. © riproduzione riservata
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