Ora la casa diventi davvero scuola
venerdì 18 settembre 2020
La riapertura delle scuole in condizioni di contagio epidemico è forse l’evento e l’esperimento più problematico e carico di incognite nel rapporto fra emergenza sanitaria e lenta ripresa di una normalità sociale. Come si immagina e si vede subito, di normalità ce ne sarà ben poca nella vita scolastica. Sono molte le cose che preoccupano, dall’attuazione delle norme antivirus alle modalità dell’insegnamento, che andranno inevitabilmente reinventate. Il maggior peso nella gestione di ogni tipo di problemi cadrà sulle spalle degli insegnanti, una categoria di lavoratori che finora i governi non hanno fatto che umiliare. Ma non è certo di tutto questo che voglio e posso parlare. Proprio perché nelle scuole la vita sarà più difficile e dura, credo che sia fondamentale quanto dovrà avvenire e essere fatto fuori delle scuole. Mai come ora i genitori di scolari e studenti dovranno convincersi che ci sarà assolutamente bisogno del loro contributo. Un clima favorevole alla scuola e allo studio va creato anche in casa e in famiglia. Troppo spesso, mi sembra, i genitori tendono a mostrarsi solo preoccupati o annoiati della vita scolastica dei figli. Se le cose non vanno bene, si affrettano a scaricare tutte le colpe sull’incapacità degli insegnanti e sulla pigrizia dei figli. Dovrebbero piuttosto, soprattutto nella situazione attuale, investirsi loro stessi di compiti pedagogici e didattici. Dovrebbero dimenticare le proprie esperienze scolastiche negative, o ricordarle per aiutare i propri figli a superarle quando arrivano. Dovrebbero valorizzare e integrare come possono il lavoro degli insegnanti. Ma la cosa che conta di più è creare in casa una atmosfera favorevole allo studio. Oggi studiare è una attività che somiglia poco a quella di due o tre decenni fa, quando il centro di tutto e gli strumenti primari erano libri e quaderni. In una società “digitalizzata” fino all’estremo, in cui appare a tutti impossibile, dovunque e in ogni circostanza, non tenere in mano uno smartphone o un tablet, sarebbe bene abituarsi a creare lunghe pause, almeno di un’ora, in cui ci si dedica alla carta stampata e magari si legge a voce alta, si parla e si scrive a mano. Le case, gli ambienti domestici dovranno essere adatti alla concentrazione e all’apprendimento. Anche la qualità della vita famigliare ne sarà migliorata.
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