martedì 13 marzo 2012
Un corpo corruttibile appesantisce l'anima e la tenda d'argilla grava la mente dai molti pensieri. (Sap. 9,15)Polvere impastata, fango modellato il corpo vive per la Vita dentro. Soffio di Dio, vento di vita che crea e smuove ogni cosa e tra tutte anche la mia storia. Respiro la sua stessa aria e lo spirito che dentro volteggia è forte della sua forza. Resta involucro il corpo senza sostanza quando assente è l'aria divina e mentre l'ingenuo pensa alla bellezza della sola corteccia, la Parola investe di ritmo esaltante il significato della carne, la sua magnifica potenza data per gratuita evidenza dall'amore di Dio, amante della vita. Tenda d'argilla la mia carcassa, stupenda casa abitata per vivere la storia, ancora più esaltante da quando la mia tenda, la tenda dell'umano, ha fatto spazio all'Eterno Verbo, da quando Dio ha preso casa dentro l'uomo. La mia vita rende grazie al suo Signore che ha voluto scendere nella mia consistenza e donare al tempo del mio tempo la speranza che la polvere impastata di aria divina resterà per sempre viva grazie alla sua presenza. Amare il corpo, proteggerlo e curarlo è dare onore al tempio, è pregare il Cielo per il dono ricevuto. Ma un corpo senza respiro, senza la bellezza interiore dell'incontro con l'Alto, è morto. Non di Cielo il suo profumo, non di luce il suo contorno.
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