venerdì 20 gennaio 2012
Gli integri erediteranno il bene (Pr 28,10).

Non fare agli altri quello non vuoi sia fatto a te. Principio universale che supera ogni distinzione. L'uomo resta tale se umano è il suo bagaglio, se lascia passare nelle vene della sua consistenza compassione per l'altro suo simile come statuto dell'essere. L'uomo è uomo se rimane affascinato dalla misericordia da esercitare in ogni avventura, se curiosità di bellezza apre in lui straordinarie frontiere di bene. Non c'è credo, né religione, razza o cultura, sesso o età che possano sentirsi stranieri del diritto-dovere di difendere, apprezzare, vivere, godere dell'umano percorso e in esso scoprire, scalando la sua vetta, il gusto preziosissimo di sentirsi fratelli, benché diversi. Ai puri di cuore è dato di vedere l'Alto e l'Alto vede in loro riflesso il suo volto, purezza senza confine che descrive moltitudini di voci, suoni ineguali a raccontare il tempo, eppure unità di uomini fatti per durare oltre il tempo. I puri di cuore erediteranno la terra, gli integri erediteranno il bene. Il volto di Dio è richiesto da chi cerca salvezza, e il suo volto è possibile incontrare in chi, risplendente di luce riflessa, rispecchia nel suo quello dell'Alto. Cercare Dio è cercare la risposta a ogni domanda, cercarlo è desiderio di chi pace domanda, intanto nel volto dei giusti il Bene anticipa nel tempo il suo definitivo ingresso.
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