Neeva, il Davide digitale che sfida il Golia Google
venerdì 2 luglio 2021
A prima vista questa storia ha tutte le caratteristiche di un fallimento. Una piccola società ha deciso di sfidare uno dei giganti del digitale. E per di più chiede agli utenti di pagare per usare i suoi servizi, quando quelli offerti dal colosso sono gratuiti. Se non siamo di fronte ad un suicidio aziendale poco ci manca. O almeno così appare.
Perché, siamo sinceri, chi ha bisogno di un motore di ricerca per di più a pagamento, quando oltre il 90% degli utenti usa gratis quello di Google? Eppure dietro al progetto Neeva non c'è un gruppo di ragazzini senza esperienza, ma alcuni ex dirigenti di altissimo livello proprio di Google. A guidarli infatti è Sridhar Ramaswamy, ex vicepresidente per la pubblicità e il commercio di Google.
Alla luce di questi dati, quella che ci sembrava una scommessa folle, diventa qualcosa di più interessante. Una sfida. Magari ancora un po' folle, ma certo non così campata in aria. Tant'è vero che ha già raccolto quasi 80 milioni di dollari di finanziamenti. Certo, rispetto al fatturato miliardario di Google la potenza di Neeva è poca cosa, ma la soddisfazione espressa dai 5.000 prescelti che hanno testato per mesi il servizio ha attirato l'attenzione di investitori ed esperti.
Dopo il periodo di prova a porte chiuse, Neeva è appena stato lanciato sul mercato americano. Il nuovo motore di ricerca «senza pubblicità e con un'attenzione speciale alla privacy degli utenti» (blocca anche ogni tracciamento da parte di servizi esterni, cioè circa 1.000 alla settimana), è gratuito per tre mesi, così da abituare gli utenti all'uso, poi costerà 4,95 dollari al mese. Si può usarlo attraverso app per iPhone e iPad o con le estensioni per i browser più popolari, Chrome, Firefox, Safari, Edge e Brave.
Al momento, se tentate di collegarvi dall'Italia, Neeva vi chiederà di lasciare la vostra mail per essere informati appena sarà disponibile anche nella nostra area. Il sito Neeva.com invece è navigabile anche da noi e contiene un sacco di informazioni e di risposte, in grado di soddisfare le domande che ognuno di noi si farebbe. Per esempio: perché dovrei usare Neeva? (risposta: perché il nostro servizio è incentrato sulle persone, non è influenzato dalla pubblicità e rispetta la privacy delle persone); perché devo pagare per usarlo? (risposta: perché questo ci permette di mettere al primo posto le tue esigenze, non quelle degli inserzionisti); i miei dati sono al sicuro? (risposta: tutti i tuoi dati, inclusa la cronologia delle ricerche, sono crittografati sui nostri server dove li conserviamo solo per 90 giorni per migliorare il servizio. In ogni caso, non mostriamo nulla di tuo a nessun altro).
C'è un altro dato che differenzia la filosofia di Neeva da quella di Google: il nuovo motore di ricerca verserà il 20% dei guadagni agli editori (al momento ha stretto accordi con Medium e Quora).
Sicuramente non vi sarà sfuggito che anche Neeva va nella direzione già tracciata da Apple: non più un mondo digitale apparentemente gratuito dove i dati degli utenti sono la moneta di scambio, ma un sistema dove paghiamo le aziende per proteggere la nostra privacy e restituirci servizi sempre più incentrati sulle nostre vere esigenze senza inquinamenti da parte della pubblicità.
Ancora una volta, adesso tocca a noi. Vogliamo pagare per sostenere Neeva o usare gratis Google, facendoci tracciare e invadere dalla pubblicità?
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