giovedì 2 giugno 2011
Si deve porre l'interesse dello Stato sopra quelli personali. Solo così lo Stato è ben governato. Non si devono cercare pretesti per violare l'equità, né tentare sopraffazioni contro il bene comune. Uno Stato ben governato è il più grande baluardo perché, se esso è salvo, tutto si salva e se lo Stato perisce, tutto perisce.

Queste parole " pensate un po' " le scriveva nel V secolo a. C. un sapiente greco, Democrito di Abdera, e noi possiamo farle risuonare intatte nella loro forza ancor oggi, in questa giornata che è la festa nazionale italiana. Con sconforto si deve riconoscere che passano i secoli ma la cattiva erba della corruzione, del malgoverno, dell'ingiustizia resiste a tutti i diserbanti, anzi riesce sempre a prosperare. Proviamo un po' a estrarre un paio di moniti da queste righe antiche. Il primo è fondamentale e riguarda il prevalere dell'interesse pubblico rispetto a quello privato. Per non pochi politici questa è una barzelletta, tanto l'arraffare per sé è divenuto una regola che si abbraccia subito, appena si è al potere. L'ammonimento di Democrito, però, deve valere per tutti: quando ci si comporta sprezzantemente con gli altri, quando si inquina, quando si sporcano i luoghi pubblici, già si è schierati contro questo principio, anche se si è semplici cittadini.
L'altra osservazione riguarda, invece, lo «Stato ben governato», principio di stabilità e sicurezza: «Se è salvo lo Stato, tutto si salva», dice Democrito. E qui scatta la responsabilità civica comune e la distribuzione dei compiti, senza la brama della prevaricazione o il trionfo dell'incompetenza. Illuminante a questo proposito è un paragone de I miei ricordi, opera postuma (1867) di Massimo d'Azeglio: «Se le navi vanno generalmente meglio degli Stati, ciò accade per la sola ragione che in esse ognuno accetta la parte che gli compete, mentre negli Stati, generalmente, meno se ne sa, e più si ha smania di comandare». Per finire, una battuta dell'imperatore Carlo V: «La ragion di Stato non deve opporsi allo stato della ragione!».
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: