giovedì 16 ottobre 2014



Ce ne sono anche a Perugia di Trinità tricefale, dove i volti del Padre e del Figlio e dello Spirito sono uniti dallo stesso corpo. Quella in Baviera impressiona più di altre perché la terza persona della Trinità, che sta tra il Padre e il Figlio, cioè lo Spirito santo, è una donna. È vero che in ebraico il termine Spirito, ruah, è femminile ed è vero che la rivelazione trinitaria ci viene dall’Incarnazione del Verbo per opera dello Spirito nel grembo di Maria, ma dalla sovrapposizione dello Spirito con la Madre di Dio sono nate storpiature ed eresie, tant’è che la Chiesa ha vietato a più riprese opere di questo genere. Nell’affresco di Urshalling
si vede bene, grazie al nimbo crociato, che la figura centrale non è la Madonna, ma la personificazione femminile dello Spirito Santo. La croce, infatti, è distribuita nelle aureole delle tre persone della Trinità sottolineandone l’assoluta unità e la comune divinità.
L’immagine, comunque non è nuova, già sant’Ireneo nel II sec d.C. si scagliò contro Marco Mago, un seguace dell’eresia sincretista ed eretica di Valentino, il quale propagandava una sua presunta visione della Trinità in sembianze femminili. Una visione simile, sempre del II secolo, l‘ebbe una certa Quintilla (o Priscilla), profetessa della cerchia dell’eretico Montano, la quale vide Cristo manifestarsi in sembianze femminili. Fino ad arrivare a Guglielma di Chiaravalle che, a Milano nel XV secolo, fu ritenuta l’incarnazione dello Spirito Santo. Dopo la morte, lasciò la sua eredità in mano a una papessa, la quale ebbe facoltà anche di ordinare sacerdoti. 
Nella chiesa di Sant’Andrea di Brunate (Como), un affresco ritrae una nobildonna, Guglielma appunto figlia del re di Boemia, che benedice una monaca e un prelato. Le interpretazioni sono diverse ma per alcuni i due sarebbero Maifreda e Andrea Saramitano e l’affresco documenterebbe il momento in cui Guglielma conferisce il papato a Maifreda. I due anelli sulle mani della santa non sono casuali, ma simbolo del Padre e del Figlio, a testimonianza del fatto che lei stessa sarebbe l’Incarnazione dello Spirito Santo.
Tali eresie continuano a serpeggiare nella Chiesa raggiungendo risvolti del tutto inquietanti. Simili immagini, come altre, sono divenute il cavallo di battaglia di alcune pericolose correnti eretiche che, ignorando la profonda implicazione teologia soggiacente, pretendono una rilettura del cristianesimo alla luce dell’elemento femmineo. Tra queste una delle più attive è la Conferenza cristiana femminista Re-Imagining, sorta a Minneapolis nel 1993 che comprende membri del clero, laici e teologi femministi rappresentanti di 16 confessioni, 27 paesi e 49 stati. Sorta in ambito protestante (ma diffusasi anche fra cattolici), tale corrente si prefigge di re-immaginare Dio, Gesù Cristo e la sua Chiesa in una visione femminile. Abolisce il crocifisso come sconveniente, sostituisce l’Eucaristia con panna e miele in obbedienza agli oracoli profetici e agli alimenti “materni”, le donne sono ministri di culto e ammette al suo interno ogni genere di convivenza.
ImmaginiTrinità tricefala, affresco IX secolo, chiesa di San Giacomo Urschalling, Prien, Bavaria.Santa Guglielma benedice Maifreda e Andrea Saramitano, Chiesa di San Andrea, Brunate (CO) affresco XV sec.
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