martedì 8 agosto 2006
L' uomo è un essere spirituale che sogna l"eternità e crea opere eterne, ma basta la perdita della piccola ghiandola della tiroide per trasformarlo in un ebete.È una frase un po" forte questa del teologo e filosofo svizzero Emil Brunner, nato nel 1889 a Zurigo e morto in quella città nel 1966. Eppure queste parole, tratte dal suo saggio L"uomo in rivolta acquistano una loro tragica verità quando, come è accaduto più volte a me nella mia ormai lunga vita, si hanno di fronte persone ammirate per la loro intelligenza e la loro capacità ridotte a larve umane sia per un ictus sia per la vecchiaia. Mi commuove sempre la fatica di coloro che prima parlavano in pubblico brillantemente , scrivevano, si spostavano su auto e aerei e che ora biascicano a fatica parole minime, firmano un documento quasi come se fosse un"impresa ardua, sono bloccati su una carrozzina.La meditazione sulla fragilità della creatura umana, nobile e gloriosa ma anche esile come una canna vegetale (per usare la celebre immagine di Pascal), dovrebbe attraversare ogni tanto la nostra mente, soprattutto quando siamo soddisfatti del molto che abbiamo e facciamo. È ancora il grande Pascal a ricordarci nei suoi Pensieri che è proprio questa la nostra grandezza: «Conoscerci miserabili, mentre l"albero non lo sa" L"uomo sa di essere miserabile; è dunque miserabile poiché lo è; ma è ben grande perché lo sa». Se questa autocoscienza fosse più viva, saremmo più capaci di assegnare il giusto valore alle cose, cadrebbero tante illusioni, si attenuerebbero orgoglio ed egoismo e comprenderemmo che ci sono valori che permangono oltre la nostra forza fisica, la prestanza intellettuale, la bellezza esteriore.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: