domenica 23 gennaio 2022
Ho un po' di diffidenza verso City Life, il nuovo quartiere di grattacieli alla Fiera, a Milano. Troppo alti, troppo orgogliosi, troppo lussuosi. Ma, questa è la Milano del futuro. Già qui si intravede la città del Metaverso, dell'immersione piena nella realtà virtuale; della medicina onnipotente che ci farà vivere, promettono, 120 anni, e belli, e sani ancora. Clonazioni, cellule totipotenti: i ricchi resteranno giovani. E mentre ferma al semaforo osservo salire sulle torri gli ascensori luminosi, rapidissimi, mi immagino una futura inquilina di questi palazzi. Anno 2050. La vedo scendere in garage su una silenziosissima candida Porsche elettrica, e prendere l'ascensore azzurro fosforescente. Una vera signora, elegante, abbronzata. Quanti anni avrà? Quarantacinque, cinquanta al massimo. Solo le mani, noto, sono stranamente rugose, sotto ai vistosi anelli d'oro. Salgo con lei. Accarezzo il suo labrador. Un attimo, siamo già al trentunesimo piano. L'impianto domotico riconosce la padrona e accende le luci e dice «benvenuta». Ma nessuno la sta aspettando. La immagino, sola nella sera di acerba primavera, affacciarsi e dall'alto contemplare Milano, assorta. L'inquilina del trentunesimo piano ha 104 anni, benché portati splendidamente. Ma è vedova, e l'unico suo figlio è già morto, da tanto. Il cane, è clonato. Lo ha voluto identico a quello che aveva da ragazza. Milano, sotto, nella notte splende.
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