giovedì 21 dicembre 2006
Il valore dell"uomo non sta nella verità che qualcuno possiede o presume di possedere, ma nella sincera fatica compiuta per raggiungerla.È famosa la scena che l"autore di questa dichiarazione, il drammaturgo tedesco del Settecento Gotthold Ephraim Lessing, aveva delineato in una sua opera. Se Dio dovesse presentarsi davanti a me, affermava, reggendo in mano tutta la verità e nell"altra la ricerca della verità e mi invitasse a scegliere, io gli risponderei: «La verità appartiene solo a te in pienezza, o Signore, a me dona soltanto la ricerca della verità». È vero che anche per noi è possibile conquistare o ricevere in dono la conoscenza del vero, sia pure coi limiti della nostra natura. Tuttavia ciò che è fondamentale è proprio la passione e la fatica per raggiungerla.Nell"Apologia di Socrate Platone mette in bocca al suo maestro questa frase: «Una vita senza ricerca non mette conto d"essere vissuta». La sapienza di tutte le civiltà ha sempre immesso nell"anima questo fremito: non si vive da persone vere senza la domanda sul senso dell"esistenza, senza orizzonti ignoti e trascendenti. Una delle grandi malattie spirituali del nostro tempo è proprio la caduta del desiderio di ricerca e di conoscenza. Ci si accontenta dei luoghi comuni, degli slogan, dell"esperienza immediata e sensibile. Instillare già nei ragazzi il gusto della riflessione, facendo loro capire che la ricerca è ben altro che un navigare su Internet è un"impresa ardua eppur necessaria. Ed è un peccato che la scuola stessa si accontenti di consegnare qualche "verità" preconfezionata, senza guidare verso gli spazi infiniti dell"anima e dell"essere.
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