venerdì 15 novembre 2002
Preferisco a tutte la musica di Wagner. È così forte che si può parlare tutto il tempo senza che gli altri sentano una sola parola. Scandaloso e provocatorio come sempre, così lo scrittore inglese (ma nato a Dublino) Oscar Wilde ironizza nel suo celebre romanzo Il ritratto di Dorian Gray (1891), volendo infrangere un mito com'è quello del famoso musicista tedesco ottocentesco Richard Wagner. Questa sua frase, però, permette una considerazione di indole generale su un fenomeno che non riguarda solo la musica. Talora può capitare persino alla Scala che nel vertice di una melodia sublime irrompa lo squillo sgraziato di un telefonino o che due persone si scambino non si sa quali importanti comunicazioni. I maleducati, però, sono equamente distribuiti dappertutto. Ce ne sono nelle chiese ove ripetono le stesse azioni appena deprecate, o anche si spostano per gli "affari loro" (leggi "le loro devozioni") accendendo candele, mentre il sacerdote celebra o predica. Ce ne sono ovviamente nelle scuole, nei musei, negli uffici e così via. La maleducazione non è mai solo questione di galateo, è in genere una deformazione dello spirito, è segno se non di volgarità interiore almeno di superficialità e di banalità, e sconfina talora nella stupidità. Purtroppo nella famiglia, nella scuola, negli oratori non c'è chi si preoccupi più di tanto di educare allo stile, alla correttezza nel comportamento, alla dignità. E non ci si venga a dire che è solo questione di formalismo ed esteriorità"!
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