venerdì 13 settembre 2013
Alle lontane origini del museo è la Wunderkammer, la camera delle meraviglie, tipica creazione rinascimentale e barocca, raccolta di cose meravigliose, mirabilia, sia di origine naturale che artificiale. Raccolta quindi di per sé eterogenea, che comprende oggetti e strumenti di varia natura, da piante e animali esotici, a strumenti, a manoscritti, a reperti archeologici, tutti volti a creare meraviglia e ammirazione in chi li guarda. Nella camera delle meraviglie creata nel 1651 dal gesuita Athanasius Kircher al Collegio Romano, a Roma, c'erano antichità egiziane, strumenti musicali, macchinari da lui stesso inventati, carte e mappe e ogni genere di oggetti, spesso preziosi, che dopo il 1870 furono trasferiti in altre sedi: il Museo Etrusco, quello Etnografico, quello Romano. Ma nell'antico Collegio Romano, la scuola della Compagnia, trasformato nel 1873 in un liceo classico, il Visconti, restò una parte delle collezioni del Museo di Kircher, solo in anni recenti aperta al pubblico. Nei cinque anni ormai lontanissimi in cui ho frequentato il liceo, ad esempio, nessuno ha mai condotto noi studenti a vedere quello che restava del museo, nessuno ci ha mai nominato padre Kircher, nessuno ci ha mai spiegato lo scopo e la natura della meraviglia.
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