sabato 7 gennaio 2012
Il Signore sarà la tua sicurezza, preserverà il tuo piede dal laccio.
(Pr 3,26).

Roccia è il Signore, fondamento per ogni fondazione. Costruire futuro su sabbia è rendere servizio all'effimero, dare tempo al superfluo. Acchiappare di corsa la vita è poesia suggestiva, i fatti raccontano di attimi sorseggiati, degustazione lenta, a volte passo forzato di occasioni perse, di battaglie intraprese, qualcuna vinta, non tutte portate alla fine; altre perse, disastrosamente. Non perde mai la speranza, anche nella sconfitta più cocente, chi gustando lento e sapientemente il tempo gode della visione del vero. Non perde la speranza se abbraccia chi più forte, ma non temerario tale da investire in strategia di morte, può essergli compagno in coraggio d'avventura, condivisione di mezzi e parole per portare la strada al suo naturale compimento. Il giusto non si fida di promesse lusinghiere, non cerca armi potenti per sbalordire l'avversario. Cerca in se stesso chi possa nella lunga notte aprirgli il giorno. Bisbiglio all'orecchio di parole rassicuranti: non temere, ci sono io!
Il Signore è mia roccia, mio sostegno: come posso pensare di restare prigioniero, benché la battaglia in corso? Come posso dimenticare che sono frutto del suo seno, materia delle sue mani? In ogni tempo, in ogni dove, la sicurezza viene dal Signore.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI