Il racconto di Francesco fra un selfie e l'altro
martedì 3 gennaio 2017
Il primo selfie con papa Francesco fece il giro del mondo. Lo realizzarono e lo postarono su facebook tre quindicenni nell'agosto 2013. Ad avere il coraggio di chiederglielo fu Riccardo, un ragazzo emiliano. Con lui nell'inquadratura i coetanei Guglielmo e Martina. Da allora sono sempre di più le persone che si avvicinano al Papa per un autoscatto. Persino una vaticanista come Franca Giansoldati rivendica il primo selfie sull'aereo papale. Insomma, come dice oggi Riccardo, «un selfie con Francesco non si scorda mai». Da qui l'idea di costruirci sopra un documentario e di mandarlo in onda in più riprese per una settimana intera. Si tratta, manco a dirlo, di Un selfie con il Papa, curato da Michele Truglio e Lamberto Ciabatti, che racconta Bergoglio con un montaggio di video e foto amatoriali, testimonianze degli autori e parlato del Pontefice. Ed è proprio quest'ultimo, insieme ad alcune immagini professionali (come la visita ai terremotati o al reparto di neonatologia) a dare spessore all'iniziativa. I curatori hanno scelto discorsi semplici ed efficaci. A partire proprio da quando Francesco si presentò con uno smartphone in mano per spiegare ai giovani che nella vita «se non c'è Gesù è come se non ci fosse campo». Oppure quando a proposito dei bambini raccontò che alcuni quando li prende in braccio si mettono a piangere perché vedendolo vestito di bianco pensano sia «il medico che viene a fargli il vaccino». A mandare in onda Un selfie con il Papa è Rai 3, che domenica in prima serata ha proposto la versione ampia, mentre da ieri sera, fino a venerdì, propone una serie di pillole di mezz'ora dalle 20.15 alle 20.45. Ogni storia (dal prete di Sessa Aurunca a Bebe Vio, al ragazzo di Scampia) mette in evidenza quanto Francesco sia sentito vicino alla gente. In qualche caso anche troppo. A proposito di selfie, qualcuno ormai quasi lo pretende. Il Papa viene tirato di qua e di là. Lui risponde sempre con un sorriso. È il tributo che si paga alla grande popolarità e soprattutto all'effettiva vicinanza a tutte le persone che incontra, compreso David, atleta di parkour, che salta da un tetto all'altro travestito da Papa. Lui dice di farlo in onore di Francesco, che «ci aiuta a scavalcare gli ostacoli della vita». Intanto l'esperimento di Un selfie con il Papa sembra funzionare e la raccolta di materiali continua.
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