venerdì 27 settembre 2013
Possono esistere società senza storia? Non intendo società senza scrittura, senza la capacità di elaborare l'immagine del passato, ma società moderne, sofisticate, in cui la dimensione del tempo trascorso sia stata radicalmente abolita, in cui si viva in un eterno presente? Finora, questo non è avvenuto. Il passato è sempre stato rielaborato, è vero, in modo da servire alla costruzione di un particolare futuro, quello più utile o consono a quanti esercitavano il potere di modificare o censurare il passato. Ma la dimensione del tempo è sempre stata mantenuta. I miti di fondazione delle monarchie, degli stati, delle religioni, delle rivoluzioni stesse, possono aver inventato o censurato o modificato il passato, ma non lo hanno mai abolito, anzi… È stato infatti sempre necessario, per creare una società o per innovarla, fare riferimento ad un esempio della storia, vero o inventato che fosse. Anche Stalin, quando faceva cancellare nelle foto il volto dei suoi oppositori, non distruggeva tutta la foto. Ma possiamo forse immaginare, come in un racconto di fantascienza, una società senza storia, senza passato, senza futuro, che vive solo nel presente. In cui la storia, rivelatrice del cambiamento, appaia di per sé sovversiva e venga abolita per decreto. Il peggiore degli incubi.
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