I santi nei tweet di Francesco e in un video di bambini
venerdì 18 novembre 2022
Nella prima decade di novembre sono apparsi, sull’account ufficiale @Pontifex che papa Francesco ha su Twitter, quattro messaggi aventi per oggetto i santi e la santità. Certo è stato un modo per sottolineare la festa di Tutti i santi che ha aperto il mese; ma anche il contemporaneo convegno su «Modelli di santità e canonizzazioni», promosso a Roma dal Dicastero delle cause dei santi (9-11 novembre), ha influito su questa scelta comunicativa. I tweet papali echeggiano tutti e quattro, più o meno da vicino, l’insegnamento di Francesco riguardo alla santità nel quotidiano, anche se il primo, quello pubblicato il 7 novembre ( bit.ly/3AoSEht ), prende le mosse dai santi tradizionalmente intesi. «Leggiamo le vite dei santi», vi si legge, «perché mostrano in modo narrativo e comprensibile lo stile di Dio nella vita di persone non molto diverse da noi, perché i santi erano di carne e ossa come noi. Le loro azioni parlano alle nostre e ci aiutano a comprenderne il significato». Queste parole mi hanno fatto venire in mente un video comparso in occasione della festa del 1° novembre scorso, intitolato «Holyween 2022». Lo hanno realizzato i bambini della classe terza di una scuola primaria paritaria di Codogno (Lodi), l’Istituto Tondini, e l’ho visto su segnalazione (e sul profilo Facebook) di Daniela Sanguigni, suora che insegna presso tale Istituto oltre a essere attiva, con competenza e sensibilità, nell’ambiente digitale. L’idea del video è presto detta: le bambine e i bambini della classe, associati ciascuno al santo di cui portano il nome o a un altro da loro scelto, si sono procurati la relativa immaginetta e ne hanno assunto, a modo loro, le sembianze. In tal modo il video è una carrellata di 26 «santini», posti fianco a fianco: quello originale e quello interpretato dagli scolari. Vale davvero la pena incrementare le più di 800 visualizzazioni ottenute finora dal filmato sul canale YouTube della scuola ( bit.ly/3AnD462 ), e godersi la freschezza di questi piccoli, che con mezzi perlopiù casalinghi e talora con larghi sorrisi sulle labbra, ma anche con tanta serietà d’intenti, si sono messi nei panni di sante e santi, e così hanno sperimentato in tutta semplicità l’insegnamento di papa Francesco: «Erano di carne e ossa come noi». © riproduzione riservata
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