mercoledì 10 novembre 2004
Gli uomini di successo sono uomini un po" pericolosi, perché ratificano la cultura esistente, sono il suo prodotto e la sua legittimazione. I falliti sono spesso ricchi di umanità, perché hanno tentato di superare il sistema", di far fiorire l"uomo inedito che è l"insieme delle possibilità che ognuno di noi ha in sé.Ho incontrato solo poche volte p. Ernesto Balducci, personalità affascinante per la sua straordinaria intelligenza e per la sua fremente passionalità. Mi capita tra le mani uno dei suoi ultimi libri, Pianeta Terra, casa comune (1991), con una dedica originalissima, quasi premonitrice della fine drammatica che avrebbe avuto di lì a un paio d"anni. Scelgo alcune righe che oppongono in modo suggestivo gli uomini di successo e i falliti. Ormai tutto congiura a farci scegliere i primi come modello di creatività, mentre in realtà essi sono tali solo perché s"adeguano all"onda dominante e sanno blandire e dire quelle cose che la massa vuole sentirsi dire.Il fallito è, invece, spesso colui che ha voluto tentare strade nuove, è stato coerente con se stesso, non ha compiuto scelte solo motivate da calcolo e da vantaggi immediati. Ha fatto fiorire quell"«uomo inedito» che non è ancora apparso ma che è dentro le grandi e infinite possibilità dell"umanità. Certo, noi non parliamo qui dei falliti per inerzia o stupidità, ma di quegli uomini liberi, puri e creativi che il mondo rigetta perché inquietano e sconvolgono i luoghi comuni e la banalità. Sono, alla fine, i veri santi che sanno svelare le grandiose potenzialità dell"amore e della libertà interiore.
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